Di “finanza creativa” ne abbiamo abbastanza

Il professor Luigi Frey (1934-2019), docente di Economia, insegnava agli studenti dell’Università Cattolica di Milano che il tasso di democrazia di un Paese è tanto più alto quanto più i cittadini posseggono una porzione dei mezzi di produzione e di informazione.

In altri termini quanto più un cittadino controlla l’economia e l’informazione, tanto più basso è il rischio di autoritarismo del Paese in cui vive.

È la stessa opinione che Fabio Trevisan, membro della redazione dell'”Osservatorio internazionale cardinale Van Thuan” esprime in un saggio pubblicato nel Quattordicesimo Rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa nel mondo.

Sostiene Trevisan che «se è infatti vero che la formazione di un proletariato marxista non si è realizzata negli Stati Uniti, è altrettanto vero che la concentrazione di proprietà in poche mani ha compromesso a tal punto i diritti della persona umana e ha allargato la forbice tra pochi ricchi e masse di poveri che la cosiddetta “crisi della democrazia” si è affacciata con preoccupazione nei territori d’Oltreoceano.

Tutto, dal punto di vista delle risorse finanziarie, si è concentrato sempre più nelle mani di un numero relativamente ristretto di multinazionali e gli Stati Uniti hanno perduto, nel tempo, quella tradizione di piccola proprietà e democrazia auspicata dai Padri Fondatori».

L’Italia, che dagli Stati Uniti ha importato usi, costumi e modello di sviluppo economico, è sotto scacco.

Le idee propagate dal Forum economico di Davos hanno fatto breccia nelle élite politiche di USA, Canada, Australia ed in parte Europa, le quali stanno favorendo quella stretta oligarchia che si arroga il diritto di governare su miliardi di persone.

Di fatto, controllando l’intera finanza del mondo, pochissimi ricchi schiacciano interi popoli. Un esempio su tutti: BlackRock, società d’investimenti americana, che controlla lo sviluppo di circa 30.000 portafogli, per un valore di circa 15 trilioni di euro.

Questa attività rappresenta dal 7 al 10 per cento di tutte le attività mondiali relative a oltre 170 fondi pensione, banche, compagnie assicurative, fondazioni e altri investitori istituzionali.

L’apparato mediatico planetario, saldamente nelle mani degli stessi oligarchi che governano il mondo, ovviamente è usato per convincere i cittadini a comportamenti consoni a non interferire sul loro potere.

Si avvertono però i primi scricchiolii del loro disumano disegno.

Qualcuno ha cominciato a sospettare (o a capire?) che la terribile pandemia non è stata casuale e ha avuto come effetto la diminuzione della popolazione. Le teorie malthusiane tornano alla ribalta prepotentemente?

Qualcun altro ha cominciato a rendersi conto che l’attacco alla proprietà è un fatto reale. Così vetture e abitazioni sono state prese di mira.

Offrendo un automobile in leasing, di fatto si elimina la proprietà e si spinge l’automobilista ad essere un debitore perpetuo a vantaggio dei pochi che producono vetture.

Imponendo elevati parametri per mettere in sicurezza le abitazioni si mira ad espropriare milioni di cittadini di un bene primario come la casa.

Addirittura c’è chi si è reso conto che il Governo Draghi ha agevolato il progetto di quelle élite che mirano al controllo assoluto dei dati delle persone per arrivare al più presto a controllarle.

Eh, sì, perché mentre miliardi di uomini quotidianamente faticano per sopravvivere, pochi “eletti” lavorano per arrivare ad hackerare al più presto gli esseri umani entrando in possesso dei loro dati biometrici.

È una corsa contro il tempo tra il disegno satanico di alcuni e la presa di coscienza di coloro (fortunatamente sempre più numerosi) che lo avversano.

L’umanità ha bisogno di scienziati umili, come Zichichi, che riconoscono l’esistenza di una logica che regola l’universo. Più semplicemente: l’umanità ha bisogno di ritornare a Dio.

didascalia: Fabio Trevisan – Osservatorio Internazionale Card. Van Thuan

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