I fascisti arcobaleno impediscono un convegno all’Università di Catania

Il 19 Aprile all’Università di Catania (nella foto) un gruppetto di “studenti” ha fatto irruzione nell’Aula magna ed ha impedito a diversi qualificati studiosi di riflettere sul tema: «La disforia di genere nei minori e la “carriera alias” negli istituti scolastici: questioni mediche, giuridiche ed antropologiche».

Al convegno, promosso da Scienza & Vita di concerto con docenti dell’Università di Catania, erano presenti, oltre all’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, i Direttori generali delle aziende Policlinico, Garibaldi e Sanitaria Provinciale di Catania.

Il collettivo studentesco, lamentando che nessun rappresentante del mondo Lgbtq+ era stato invitato, ha preteso e ottenuto che uno stimato gruppo di studiosi di filosofia, diritto, antropologia, psicologia, psichiatria, teologia rinunciasse ad approfondire un tema di rilevante interesse non per il mondo accademico, ma per l’intera società.

Un manipolo di fascistelli arcobaleno, imbevuti di un’aberrante ideologia ostile al diritto naturale, ha avuto la meglio nei confronti di persone che da anni studiano e riflettono per trovare soluzioni a temi complessi posti dalla natura umana.

Quanto avvenuto all’Università di Catania ha trovato uno spazio limitato nella cosiddetta “grande stampa” che però da una settimana sta gridando allo scandalo per la presunta censura del testo di uno scrittore avverso al Capo del Governo.

I sinistri non si smentiscono mai: strillano contro i fascisti (che vedono ovunque, anche dove non ci sono) e non si accorgono di comportarsi essi stessi da fascisti quanto negano agli altri la libertà d’esprimersi.

Gli eredi del comunismo si sono impossessati della festa della Liberazione, ma dimenticano che a combattere il nazifascismo furono, molto più numerosi di loro, i cattolici, i socialisti, i liberali, i repubblicani, gli azionisti e persino gli anarchici.

I fascistelli arcobaleno di Catania sfileranno con le loro bandiere giovedì prossimo, 25 Aprile, inneggiando alla libertà? Alla loro libertà, ovviamente; non certo a quella dei docenti oscurantisti e repressivi.

Per correttezza di cronaca elenchiamo le persone a cui è stato impedito di esprimere il proprio pensiero. Samek Lodovici, docente di Filosofia morale presso Università Cattolica di Milano; Martino Ruggeri, professore ordinario di Pediatria generale e specialistica all’ Università di Catania; Francesco Frasca, professore ordinario di Endocrinologia; senatrice Paola Binetti, specialista in Psicologia clinica e in Neuropsichiatria infantile; Tonino Cantelmi, dirigente psichiatra presso gli Istituti fisioterapici ospedalieri di Roma; Alberto Gambino, professore ordinario di Diritto privato e prorettore vicario presso l’Università Europea di Roma; Antonello Leone, avvocato del Foro di Catania; Stefano Agosta, professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Messina; Tommaso Mauceri, professore associato di Diritto privato presso l’Università di Catania; Attilio Floresta, avvocato del Foro di Catania; Antonio Sapuppo, preside dell’Istituto teologico San Paolo di Catania; Giovanni Di Rosa, professore ordinario di Diritto civile e di Biodiritto presso l’Università di Catania.

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