Trieste-Milano andata e ritorno

Giorgio Strehler, artista di fama internazionale, ha sempre rammentato il peso delle sue origini triestine e nella stessa misura ha amato Milano contribuendo a non disperdere le radici culturali meneghine.

L’incontro che racconterà la sua vita e il suo amore per il teatro si svolgerà, martedì  30 gennaio, alle ore 17.00  nella Sala Pirelli del Consiglio della Regione Lombardia Grattacielo Pirelli Via Fabio Filzi 22.

All’evento saranno presenti  il Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, Federico Romani, il Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Comunale di Milano, Luca Costamagna, il Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Codarin e Silvia Colombo dell’Archivio Storico del Piccolo Teatro di Milano.

Modera il dibattito Stella Casiraghi, specialista della storia culturale lombarda, che ha pubblicato dopo la sua scomparsa gran parte degli inediti del Maestro: la corrispondenza pubblica e privata, i diari di regia, le sceneggiature per cinema e televisione, i discorsi civili e politici e l’ultimo copione delle Memorie goldoniane, spettacolo-testamento mai realizzato.

Il Teatro è stato la sua Patria, le città di Trieste e Milano il suo habitat naturale, il Mondo lo ha accolto come uno dei più autorevoli Maestri dello spettacolo europeo. Un incontro per non dimenticare un testimone d’eccezione del ‘900 con tanti attori, registi e collaboratori presenti.

Interviene la moglie Andrea Jonasson che è stata diretta da lui in memorabili allestimenti fra cui la Trilogia della villeggiatura di Goldoni, l’Anima buona del Sezuan di Brecht, Come tu mi vuoi e i Giganti della montagna di Pirandello.

Ma anche Ottavia Piccolo che debuttò con il regista appena quindicenne nelle Baruffe chiozzotte di Goldoni e qualche anno dopo fu Cordelia e il Matto in un Re Lear scespiriano rivoluzionario.

Partecipano poi attori e registi formati alla sua Scuola come Giorgio Bongiovanni e Stefano de Luca oltre a Marco Carniti e Renato Sarti che hanno lavorato con lui come autori e assistenti.

Marco Cuzzi, storico dell’Università degli Studi di Milano, Alessandro Cuk, critico cinematografico e Barbara Sturmar, studiosa di Italo Svevo sono chiamati a contestualizzare storicamente e criticamente il percorso artistico di Strehler.

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