Diocesi di Senigallia, Ascoli Piceno e Macerata accoglieranno 48 bambini ucraini

Nei loro occhi abitano la sofferenza, il dolore, il dramma. Nel loro cuore, però, la speranza non ha cessato di battere. Quarantaquattro bambini ucraini, insieme con i loro accompagnatori per un totale di circa ottanta persone, si vedranno spalancare le braccia dalle diocesi di Senigallia, Ascoli Piceno e Macerata che hanno offerto la loro disponibilità ad accoglierli.

I piccoli riferimenti da Nikopol e Kryvly Rih, due città del Dnipropetrovsk. L’iniziativa è stata voluta dalla Caritas Italiana di concerto con la Cei e la Nunziatura apostolica in Ucraina e rappresenta, spiega la stessa Cei in una nota, “un ulteriore segno della solidarietà della Chiesa in Italia alla popolazione ucraina”.

Il progetto va ad affiancarsi ad altre iniziative analoghe messe in pista dal mondo ecclesiale italiano che hanno sinora permesso di dare ospitalità a più di seicento bambini e ragazzi. Che, grazie a questo slancio di solidarietà autenticamente cristiana, potranno trascorrere alcuni giorni “di serenità lontano dalla guerra e dalla sofferenza”. Si chiamano vacanze solidali e rappresentano una possibilità per i giovani di riannodare la loro vita alla speranza che il futuro possa avere uno scenario diverso da quello delle bombe e della distruzione e possa tornare a tingersi di colori vivaci.

“Questi ragazzi- spiega don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana – sognano sicuramente la pace e di tornare a una vita serena, di frequentare la scuola, di poter riabbracciare i loro amici e, per tanti di loro, anche i papà che sono attualmente in guerra”. Alcuni di questi piccoli, poi, sono cresciuti in orfanotrofio e anche per loro quest’iniziativa accende una luce di speranza e di pace.

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