Marmolada, la sirena dei vigili del fuoco apre la messa in suffragio delle vittime

Il suono delle sirene dei vigili del fuoco. Alle sei in punto. Quindi il rintocco della campana nella chiesa parrocchiale, dove l’arcivescovo Lauro Tisi ha celebrato la Santa Messa con il vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol e il parroco del paese, don Mario Bravin.

Canazei si stringe ai familiari delle vittime della Marmolada, nel giorno di lutto cittadino proclamato dal sindaco Giovanni Bernard e accolto da tutte le Amministrazioni della Val di Fassa. Gli esercenti hanno simbolicamente abbassato le serrande per 10 minuti. Le donne e gli uomini della Protezione civile e delle forze dell’ordine che da venerdì hanno condotto le operazioni di ricerca delle persone reclamate dai familiari non sono volute mancare.

Accanto a loro, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Chieppa, il vicepresidente della Provincia e presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, Mario Tonina, l’assessore Mirko Bisesti, la senatrice Elena Testor, il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder e i consiglieri provinciali Luca Guglielmi e Gianluca Cavada, il procurador del Comun General de Fascia, Giuseppe Detomas, oltre al dirigente generale del Dipartimento protezione civile, Raffaele De Col.

“Nessuna parola riesce ad interpretare e contenere il dramma che stiamo vivendo” ha osservato l’arcivescovo, facendosi interprete del sentimento della comunità locale. “Il ghiaccio ha spezzato la vita di uomini e donne che non si conoscevano, dalla biografia differente, appartenenti a comunità diverse, ma ora unico e identico è il dolore di chi li piange” ha aggiunto don Lauro. Quindi, un pensiero a tutte le persone che si sono impegnate su diversi fronti, dalle ricerche all’assistenza psicologica per i familiari di chi ha perso una persona cara: “Per aprire un piccolo varco in quest’ora di fatica e di tenebra, vorrei farvi notare come la parabola evangelica del samaritano, in questi giorni, si è materializzata sotto i nostri occhi nelle tante persone che senza tregua si stanno prodigando nei soccorsi. Con il loro farsi vicino, generoso, attento e delicato, rischiando in prima persona, ci stanno offrendo una straordinaria lezione di generosità” 
Infine, l’immagine della Marmolada sfregiata dalla valanga. Un’immagine che “chiama l’intera umanità a intraprendere un serio cammino di riconciliazione con il creato per tornare a custodirlo e a proteggerlo”.

Alla fine della celebrazione, il grazie del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, in prima linea sull’emergenza sin dalle prime ore: “Abbiamo vissuto momenti di unità di forze e di intenti che rimarrà indelebile per tutti noi”. E poi un pensiero a chi ha perso la vita in quota: “La comunità di Canazei e dell’intera Val di Fassa si stringe attorno a voi. Sono parole e sentimenti sinceri, che nascono dall’esperienza di aver vissuto la perdita dei nostri cari su queste montagne in momenti di svago e di aiuto al prossimo”. (a.bg)

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