“Quella del ministro Calderoli è un’ottima proposta di autonomia. Eppure oggi qualcuno continua a volerla contrastare per motivazioni che sono solo quelle di non volersi assumere la responsabilità di dare delle risposte efficienti ai propri territori”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo insieme ai presidenti dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga al convegno ‘Quale Stato e quali Regioni’ organizzato durante il Meeting di Rimini. All’incontro ha partecipato anche la professoressa di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Milano, Lorenza Violini.
Intorno al tema del rapporto fra lo Stato e le Regioni si è sviluppato un dibattito che aveva come obiettivo quello di capire come migliorare i servizi forniti ai cittadini.
Fontana ha anzitutto ricordato come l’autonomia sia prevista dalla Costituzione italiana. “Dal 2009 – ha detto – esiste la Legge 42 che prevede il federalismo fiscale e l’opportunità di fare in modo che ci sia una distribuzione che tenga conto dell’autonomia e della possibilità di avere anche autonomia contributiva sui singoli territori”.
E poi la Legge 147/2013 (Governo Letta) che ha cercato di accelerare il processo di applicazione dell’autonomia.
“L’autonomia – ha sottolineato Fontana – sarebbe un mezzo per migliorare ed efficientare le risposte che vengono date ai cittadini. È un’autonomia della responsabilità, in cui si responsabilizzano sempre di più gli enti territoriali, in cui c’è anche la possibilità di un maggiore controllo su come vengono spesi i soldi dei cittadini. La riforma è prevista dalla Costituzione, è una cosa da cui non possiamo prescindere. Dobbiamo fare in modo che tutta la nostra Costituzione venga applicata. Il ministro Calderoli, oltretutto, ha presentato un percorso molto più rispettoso del Parlamento e della democrazia di quello sottoscritto anni fa dal sottosegretario del Governo Gentiloni, Gianclaudio Bressa”.
“Sarei solo felice – ha aggiunto il presidente della Lombardia – se finalmente venissero definiti e applicati i Lep (livelli essenziali delle prestazioni) e i Lea (livelli essenziali di assistenza). Li aspetto dal 2009 anche perché uno studio della Ragioneria della Stato dimostra chiaramente che la spesa regionalizzata per abitanti conferma che la Regione Lombardia con 3.605 euro pro capite, a fronte degli oltre 4.000 di media italiana, è quella che costa meno per garantire i servizi ai cittadini”.