Lo scarto

da DILI, TIMOR EST Non l’avesse mai detto! Queste parole sono da secoli argomento di confronto tra vita attiva e contemplativa. Chi è più meritevole, il monaco o il laico?

Tutte cose che, al tempo di Gesù non c’erano nella Chiesa, soprattutto perché la Chiesa stessa non c’era ancora. Lui semplicemente stava dicendo che Maria era al suo posto mentre Marta, in quel momento, era fuori posto. Non era focalizzata sul cucinare ma sulla sorella che non cucinava. Il vizio del confronto non ha confini. Facciamo a gara persino a chi soffre di più. Ieri una lettrice ridimensionava la miseria che racconto da qui: “Da noi arriverà la miseria dei valori che è peggio di vivere nelle baracche di lamiera”.

Dunque ci sarebbe una miseria peggiore di altre? La miseria “leggera”, che vedo e annuso qui, non ha radici nella pigrizia o nella deficienza di queste persone. Mi pare piuttosto che abbia radici nel colonialismo portoghese che saccheggiò per secoli quest’isola. Mi pare abbia radici nel genocidio operato per venticinque anni dagli indonesiani. Potrebbe aver radici nel sistema economico mondiale che aumenta i profitti di pochi e riduce i salari di molti.

Sfruttare, saccheggiare e uccidere sono forse dei valori? La miseria materiale è dunque direttamente causata da quella dei valori. E purtroppo, a sua volta, la genera. La fame non induce forse al furto? Le violenze incestuose forse diminuiscono se si dorme in quattro in un letto?

La povertà materiale è stata ed è causata da persone prive di scrupoli e valori e, se ancora noi ne abbiamo, dobbiamo assolutamente rimediare. Non fosse altro perché essa, a sua volta, genera continua perdita di valori. Altro che confrontare questa e quella miseria! “Grazie di parlare con noi – mi diceva un ragazzo, proprio mentre la lettrice italiana scriveva – abbiamo bisogno di motivazione perché queste difficoltà ci stanno facendo perdere i valori”. Cosa si intenda poi per valori, non lo so. Il valore del vangelo è uno: l’amore misericordioso.

Più in dettaglio: avevo fame e mi avete dato da mangiare; avevo sete e mi avete dato da bere; nudo e mi avete vestito… Sembrerebbe chiarissimo, eppure continuiamo a nasconderci dietro un dito. È il dito indice che puntiamo contro i poveri, attribuendo a loro stessi la responsabilità della loro condizione….. https://lalocandadellaparola.com/2023/07/29/lo-scarto/

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