L’albero della scienza. Dio e/o Galileo

Rino Fisichella nel libro “L’albero della scienza” edizioni San Paolo, pone il riferimento al sottotitolo “Dio e/o Galileo” una domanda che finora non ha trovato risposta ponendo scienza e fede in contrapposizione.

L’evoluzione della tecnologia, Intelligenza Artificiale, ha dato agli esseri umani un potere enorme radicando in essi l’illusione di non avere limiti o comunque di non volere mettere un confine all’uso della tecnologia.

Max Weber sosteneva che la scienza è come una mappa; non dice dove dobbiamo andare ma solo come possiamo arrivarci. La scienza non decide la meta sono gli esseri umani che devono individuare il punto di arrivo.

In queste pagine sono raccolte considerazioni che sposano la tesi espressa nel sottotitolo del volume “Dio e/o Galileo”. Il secolare dibattito contrappone scienza e fede dove per difendere la neutralità della scienza si finisce per opporla alla fede.

Una visione miope paragonabile a quella che si è creata tra Filosofia e Teologia dove secondo le tesi di Heitegger non può esistere il Filosofo credente mentre al contrario Filosofia e Teologia necessitano di circolarità per offrire risposte concrete.

Non ha senso opporre scienza e fede; Galileo e Dio possono convivere occorre conciliare le posizioni capirne la complementarietà.

Ciò che accade nella realtà e che ci sono persone che devono avere dei “nemici” utilizzandoli per far conoscere le loro idee che altrimenti rimarrebbero sconosciute perché banali.

La scienza non può avere nemici ed al contrario necessita di persone che dialogando possono raggiungere risultati attendibili.

Dio non può considerare la scienza come una nemica in quanto manifestandosi come “pensiero di libertà” mai potrebbe costringere qualcuno a credere in Lui.

Fede e scienza indagano “il reale” dove il reale non è di proprietà del sapere scientifico; la fede affronta il reale entrando nella vita di ogni essere umano portando “Dio”.

Spiegare Dio con la razionalità è come diceva Platone una “fragile zattera”; Dio non è “dimostrazione” ma “incontro”.

La fede cristiana non è il movimento dell’uomo verso Dio tipica espressione di razionalità; al contrario è Dio che inizia il cammino per incontrare ogni persona.

Lo sviluppo tecnologico non potrà dare agli esseri umani l’immortalità è corretto alimentare il pensiero scientifico e le sue conquiste ma al limite imposto dalla morte non si può contrapporre la genialità e la certezza scientifica.

La scienza non ci salva. Al contrario la fede in Gesù Cristo con la forza della resurrezione può vincere la morte.

Galileo la “scienza” Dio la “fede”. Solo una loro alleanza può offrire all’umanità l’orientamento necessario per donare senso alla vita.

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