La via della vita

Antonio Grappone nel libro “La via della vita” edizioni San Paolo, propone una rilettura da parte dei padri della Chiesa del Discorso della montagna proferito da nostro Signore Gesù Cristo.

Nel testo si fa riferimento a numerosi commenti tra i quali il Vangelo di Matteo che affronta in modo specifico il Discorso della montagna così come a commenti giunti a noi dall’età antica e dal Medioevo.

Tale discorso costituisce l’essenza della predicazione di Gesù alla base dell’insegnamento spirituale e della chiesa, dove si descrive l’uomo nuovo, ossia Cristo, a cui il cristiano è chiamato ad unirsi.

Vari i pareri riportati nel testo tra i quali ricordiamo “Didachè” un trattato catechertico della seconda metà del primo secolo che riporta la più antica menzione del discorso della montagna al di fuori del Nuovo Testamento.

Cipriano di Cartagine, vescovo martire, che ci ha tramandato una spiegazione del Padre Nostro. Girolamo che nel brano riportato analizza i significati “pane quotidiano” del Padre Nostro ancora, oggi, oggetto di controversie.

Agostino d’Ippona è giunta a noi un’opera in due libri dedicati interamente al Discorso della Montagna. Questi sono alcuni dei commenti riportati nella pubblicazione strettamente legata all’appuntamento ecclesiale della “Domenica della Parola di Dio”.

Il testo che fa parte di una collana fa riferimento ad una nuova cultura biblica inaugurata dal Concilio, che guarda alla Tradizione, non nel senso della ricerca, ma intesa come la volontà del credente di avvicinarsi e di fruire della saggezza di Dio.

Una scelta coraggiosa da intendere non come un esercizio di erudizione in quanto la lettura delle spiegazioni dei Padri del Discorso sulla Montagna ha lo scopo di voler ricordare il valore della prima predicazione che affrontava idee mai proposte.

Ciò che emerge dal testo può apparire lontano dalla nostra mentalità ma da una lettura attenta si può scoprire quanto siano attuali e pertinenti

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