Tutelare reddito e competitività dell’agricoltura

 Tutela del reddito delle imprese, competitività, il peso di una burocrazia eccessiva, la lotta alla fauna selvatica e le criticità della nuova Pac: sono i nodi principali emersi dalla prima tornata di incontri territoriali con cui Coldiretti Varese, in queste settimane, sta incontrando le imprese agricole del territorio. Un confronto a 360° che vede protagonisti gli imprenditori agricoli, con l’ascolto della voce del territorio: gli incontri comprendono anche approfondimenti tecnici che hanno evidenziato – anche grazie a un dialogo diretto con i partecipanti – i nodi sulle politiche agricole comunitarie da migliorare su più punti, con un focus sulle dinamiche internazionali che – soprattutto sul fronte dei prezzi e della concorrenza – sono un ostacolo alla competitività delle imprese.

Dinanzi alla crisi dei prezzi e alle follie Ue che minacciano l’agricoltura nazionale, la voce degli imprenditori agricoli del Varesotto si leva forte e chiede soluzioni” rimarca il presidente di Coldiretti Varese Pietro Luca Colombo.

In tanti oggi hanno preso parte nei due incontri a Cuveglio (in mattinata) e Varese (nel pomeriggio, riunione ancora in corso presso la nuova sede di Coldiretti in via Monte Rosa 34): una duplice occasione – riferisce Coldiretti Varese per affrontare le problematiche, ma anche per condividere con le imprese i risultati già ottenuti, come il ritiro del regolamento agrofarmaci che prevedeva il dimezzamento dei prodotti fitosanitari disponibili, ma anche e soprattutto per confrontarsi sui problemi che interessano le singole filiere e sulle prossime battaglie da combattere.

Diversi gli interventi delle imprese, in primis sul problema dei selvatici: due ore di confronto pacato e costruttivo in cui è si è ripercorso il cammino degli ultimi anni in relazione alla problematica, e fatto il punto sullo stato dell’arte.

“La Coldiretti ha predisposto un Piano di misure, presentate al Governo, per continuare a dare risposte: si va dal ripristino dell’esenzione Irpef agli aiuti per le filiere in crisi fino alla moratoria sui debiti” ha rimarcato Colombo parlando agli imprenditori agricoli. “Con i nostri incontri si punta a valutare le priorità trasversali ai diversi territori e le ulteriori azioni da mettere in campo”

L’aumento dei tassi di interesse, i costi di produzione in crescita con le guerre, l’inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte sbagliate dell’Unione Europea – ha ricordato Colombo – stanno determinando situazioni di difficoltà in numerose aziende. A livello nazionale sono necessari alcuni interventi che rispondano innanzitutto alla difesa del reddito delle aziende agricole.

“Raccogliamo ancora una volta il grido d’allarme sulla fauna selvatica, e invitiamo anzi gli imprenditori a continuare a segnalare i danni a Coldiretti. Su questo vigileremo senza sconti a nessuno e, anzi, evidenzieremo ogni ostacolo che verrà posto su quella traiettoria di risoluzione del problema che, finalmente, si intravede”.

Il presidente Colombo ha ricordato anche l’annuncio dell’inserimento nel Milleproroghe della proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli, come richiesto da Coldiretti. Ma serve lo stop anche alle vendite sotto i costi di produzione e più controlli contro le pratiche sleali. Sulle emergenze agricole “è necessario il decreto attuativo con un primo stanziamento per le filiere in crisi, e sulle assicurazioni agevolate bisogna procedere a pagamenti immediati per le annualità 2022 e 2023. In Europa, serve semplificare la possibilità per gli Stati membri di erogare un aiuto diretto a diminuire i costi delle imprese o indennizzare i danni subiti nelle emergenze e nelle crisi. Allo stesso tempo si propone di poter aumentare i fondi per gli aiuti diretti Pac in modo da compensare l’inflazione non conteggiata oggi”.

Per attutire l’effetto dell’aumento dei tassi di interesse bancari, combinato con l’inflazione e l’incremento dei costi di produzione, è poi necessaria una moratoria dei debiti delle imprese agricole a livello europeo.

La Coldiretti – ha proseguito Colombo – chiede anche la cancellazione definitiva delle regole europee che impongono di lasciare terreni incolti. Occorre poi dire basta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno. E va allargato il fronte del no al cibo artificiale”.

Importante la tutela del reddito dell’agricoltura dei nostri comprensori, ove va riconosciuto il valore e il ruolo di presidio territoriale svolto dagli agricoltori, e propedeutico ad assicurare anche un futuro ricambio generazionale: “Va assolutamente garantito – ha aggiunto Rodolfo Mazzucotelli, direttore Coldiretti Varese – una giusta remunerazione, un giusto reddito per gli agricoltori. Sostenere gli accordi di filiera serve proprio a costruire mercati più equi, con una più giusta distribuzione del valore. Ma è fondamentale legare la nuova Pac anche al rafforzamento della direttiva contro le pratiche sleali. Per un vero sviluppo rurale servono regole semplici. Con la stessa logica, servono risorse per favorire la ricerca agricola, ad esempio sullo strumento delle Tea, la nuova genetica green. L’Unione europea deve lanciare una grande campagna di sostegno all’agricoltura di precisione con meccanismi di aiuto efficaci e semplici. Allo stesso tempo va sbloccata l’autorizzazione per il pieno utilizzo del biodigestato come fertilizzante naturale alternativo a prodotti di sintesi. A livello nazionale per garantire la disponibilità di terreni fertili occorre anche fermare il fotovoltaico a terra con un decreto immediato del Ministero dell’Ambiente sulle aree idonee per fermare le speculazioni”.

didascalia: immagine d’archivio

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