Cardinale Bassetti una lettera alla comunità valdese

Monsignor Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha scritto una lettera accorata alla comunità valdese in occasione del Sinodo e nello specifico alla diacona Alessandra Trotta. “Questa assemblea generale- si legge – è un momento imprescindibile per il vostro vissuto, nell’obbedienza alla Parola di Dio e con la guida dello Spirito Santo, vivete un’inedita versione telematica che, in questo tempo, offre senz’altro maggiori garanzie e tranquillità per tutti i partecipanti”.

Inevitabile il richiamo alle difficoltà innescate dall’emergenza pandemica che non hanno però scalfito minimamente la tensione spirituale e pastorale di fondo: “purtroppo la pandemia ha inciso e continua a incidere sui processi di vita – scrive ancora monsignor Bassetti – da quelli di routine a quelli più delicati e complessi, eppure questi sono luoghi importanti e fondamentali per avviare il discernimento necessario a rinnovare e attualizzare la gioia di testimoniare il Signore risorto nella nostra società, ce n’è tanto bisogno oggi”.

Bassetti punta lo sguardo dell’analisi sul contesto del mar Mediterraneo, terreno di fecondo impegno delle confessioni cristiane. “Da sempre la condizione diasporica delle comunità religiose- afferma – è una situazione normale per chi vive attorno al bacino del Mare Nostrum, una complessa ricchezza a cui attingere per una fertile e rinnovata stagione culturale e religiosa, che trova la sua ragion d’essere nella vocazione abramitica, quella cioè di colui che è chiamato ad andare verso se stesso”. Il Mediterraneo, ricorda ancora Bassetti, si è fatto luogo in cui si sperimentano le fatiche dell’umanità: “quante sorelle e quanti fratelli – aggiunge infatti – recano in volto i segni evidenti delle sofferenze patite, è un appello per tutti noi a non guardare altrove, ma a incrociare lo sguardo di chi chiede aiuto”. Aiuto che si fa presenza di Cristo verso gli uomini sofferenti e bisognosi. Tutto, sostiene Bassetti, deve partire da tre verbi che costituiscono altrettanti sentieri spirituali e operativi da percorrere: ascoltare, ricercare, proporre. “Sono – scrive – le tre direttrici attorno alle quali si svilupperà il Cammino sinodale della Chiesa cattolica che è in Italia”.

Non in modo elitario con soluzioni calate dall’alto bensì, rimarca il presidente della Cei, con “l’intercettare dal basso le domande e i bisogni che permettono di ascoltare ciò che lo Spirito del Signore sta dicendo alle Chiese”. Ascoltare, scrive Bassetti, “è una dimensione molto importante perchè favorisce la consapevolezza della realtà e aiuta a intuire l’azione dello Spirito che precede sempre la Chiesa”. Un elemento su cui si innesta, a fattore di arricchimento progressivo, l’accostamento alle varie tradizioni confessionali e alla sapienza che esse sanno sempre regalare alla riflessione.

“Questa stagione – spiega il presidente della Cei – può favorire processi innervati, ancora di più, nelle strutture della nostra comunità , come metodo e come stile di vita, i pastori sanno molto bene quanto sia fondamentale accompagnare i cammini con pazienza e cura”.

L’applicazione di documenti condivisi, conviene Bassetti, e su tutti la Charta Oecumenica, “richiede pazienza ed energia”. Il cardinale ricorda anche il questionario redatto dall’Ufficio Nazionale dell’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei e fatto pervenire i mesi scorsi alle diocesi al fine di raccogliere dai vescovi e dai delegati diocesani spunti e suggerimenti di ulteriore riflessione. Nella consapevolezza che il cammino ecumenico rappresenta un seme prezioso sul quale impostare la crescita di un sempre più solido albero di dialogo a tutto beneficio di ogni parte coinvolta, individuando elementi di comunanza pur senza annacquare quelli identitari.

“Preghiamo tutti insieme lo Spirito – conclude il numero uno della Cei – perchè guidi le nostre realtà, ci doni conoscenza reciproca, testimonianza autentica e impegno per il bene comune, vi accompagno con la preghiera nelle vostre giornate di Sinodo”.

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