Lombardia, economia: la politica della Bce rende impossibile l’accesso al credito

“Le Pmi sono fondamentali per le filiere e per vincere la competizione internazionale. I dati della nostra ripresa economica e produttiva sono impressionanti, oggi rallentati da una ‘politica monetaria’ della BCE che rende impossibile l’accessibilità al credito rendendo per cui impossibili gli investimenti”.

Lo ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, a margine della presentazione del Rapporto regionale Pmi edizione 2023 a Palazzo Lombardia, in relazione al nuovo aumento dei tassi a luglio annunciato della presidente della Bce Christine Lagarde.

“Nonostante le contingenze economiche influenzate negativamente da condizionamenti continentali – ha proseguito Guidesi – siamo convinti che lavorando ‘a sistema’ continueremo a primeggiare e le nostre Pmi continueranno a garantire servizio e qualità,  affinché i capofila di filiera continuino a vincere la competizione internazionale”.

Il rapporto evidenzia come il numero di Piccole e medie imprese in Lombardia sia aumentato di 40.759 unità nel 2021, dopo la contrazione del 2020 caratterizzato dalla pandemia.

“In Lombardia – ha sottolineato Giorgio Liutprandi, presidente Piccola Industria Confindustria Lombardia – il tessuto imprenditoriale, in un contesto caratterizzato dalla concomitanza di fattori di instabilità che non hanno precedenti nella storia recente, ha dimostrato grande capacità innovativa e di adattamento riuscendo a confermare la propria leadership nazionale. Il punto critico per le PMI lombarde che emerge dal Rapporto regionale della Piccola Industria di Confindustria è rappresentato dall’importante aumento del costo del debito (+3,3%) causato dagli incrementi dei tassi di interesse decisi nel 2022 dalla BCE e tuttora in corso. La conseguenza di queste politiche monetarie è una inevitabile flessione negli investimenti nel breve termine e una potenziale contrazione della crescita nel medio-lungo termine. L’auspicio è che la Banca centrale europea ascolti le esigenze del mondo produttivo evitando di aggiungere instabilità ad un contesto già complesso. Serve quindi fare ancora più sistema, a livello regionale e nazionale, per tutelare gli interessi della nostra industria, delle nostre piccole e medie imprese, in tutte le sedi possibili”.

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