Brescia: incontro imprenditori Regione

Presso la Camera di Commercio si è svolto infatti l’incontro ‘La Regione per le imprese: sfide e prospettive dell’industria manifatturiera’ che ha registrato un elevato numero di partecipanti anche grazie alla consolidata collaborazione di tutte le associazioni di categoria del comparto industria (Confindustria, Confapindustria e Confimi).

‘Ormai da due anni – ha sottolineato Guidesi – non sono le aziende ad andare in Regione ma è la Regione che va dalle imprese, diventata la ‘casa delle imprese’.

Infatti, si parla di ‘metodo Guidesi’, che si contraddistingue nell’ascolto, nella collaborazione, nel lavoro a sistema che tanto piace agli imprenditori.

‘Dove, come Regione, non avevamo le competenze nelle scelte – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi – abbiamo promosso questo coinvolgimento per individuare le possibili soluzioni. Lo abbiamo fatto sull’energia, sul credito e su tanti altri temi’.

‘Il sistema che abbiamo creato – ha proseguito Guidesi – si può ampliare ancora, affinché il nostro peso economico possa essere sempre di più anche politico, istituzionale e propositivo al punto da influenzare le scelte di chi deve decidere. Secondo tema: abbiamo imparato dalle aziende che per stare al passo di contingenze economiche che cambiano così velocemente, gran parte influenzate dall’esterno purtroppo in maniera negativa, abbiamo bisogno di essere flessibili e quindi capaci di cambiare rapidamente’.

‘Il confronto è anche orizzontale – ha aggiunto Guidesi -, lo dobbiamo fare anche con le principali regioni produttive europee. Le scelte di indirizzo politico a livello europeo possono essere influenzate dalla politica del realismo: dobbiamo infatti passare dalla difesa sistemica a un attacco propositivo e condiviso con le altre regioni che, come noi, contribuiscono alla crescita dell’Europa. Questo è il tema principale e l’impegno istituzionale che la regione si prende. Molto complicato e difficile, ma siamo la Lombardia e questo ruolo ci spetta’.

Con l’assessore Guidesi erano presenti anche gli assessori Barbara Mazzali (Turismo, Marketing territoriale e Moda) e Simona Tironi (Istruzione, Formazione, Lavoro).

‘Voglio ringraziare l’assessore Guidesi – ha detto Tironi – per l’opportunità che oggi dà a tutto il comparto manifatturiero e non solo della provincia di Brescia con questo appuntamento importante che mette al centro le sfide del mondo dell’impresa. A tal proposito non possiamo non pensare alla sfida che noi abbiamo davanti: quella delle competenze e del capitale umano. Tutto il tema della formazione che rappresenta un tema fondamentale per le aziende in quanto permette loro di restare sul mercato del lavoro. Tutto nasce dall’ascolto e dalla raccolta del fabbisogno delle nostre aziende che attraverso la filiera di scuole professionali possiamo mettere a disposizione. Nella formazione Regione Lombardia crede da sempre da anni potenziamo il nostro sistema fino ad arrivare agli Its accademy che danno la possibilità di continuare a formare i ragazzi e inserirli subito nel mondo del lavoro qualificati e pronti a entrare in azienda’.

2Oggi in Lombardia – ha detto Barbara Mazzali, assessore a Turismo, Moda e Marketing territoriale della Regione Lombardia – il turismo vale sempre di più come comparto economico. La Lombardia oggi non è infatti solo locomotiva economica d’Italia con la sua manifattura industriale, ma è anche un traino del turismo, un comparto che contribuisce al Pil regionale per il 13%, includendo il settore della Moda e del Design, che rientrano nelle mie deleghe. In Lombardia siamo anche maestri di quel ‘saper fare’ artigiano che tutto il mondo ci invidia. Penso a ceramisti, orafi, liutai, restauratori, incisori, scultori, di cui anche Brescia è ricca. Ho allora un sogno: mi piacerebbe portare i tanti turisti che affollano le nostre località di vacanza, anche ‘in tour’ in tanti ‘luoghi del fare’, che conservano le nostre tradizioni artigianali’.

Tra i risultati dell’incontro: quello di riuscire a mettere allo stesso tavolo anche i presidenti delle principali associazioni di categoria.

‘L’industria lombarda – ha affermato il presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella – in questi anni ha dimostrato di sapersi adattare a cambiamenti e shock epocali innovando e riposizionandosi nelle catene del valore. Le difficoltà però non sono superate: i costi energetici non competitivi e il crescente costo del denaro stanno penalizzando le nostre imprese. Questa difficoltà si sta già ripercuotendo sugli investimenti con segnali preoccupanti che arrivano da più territori. Il rafforzamento della collaborazione con le istituzioni regionali e con tutti gli attori sociali ed economici, sulla falsariga anche dall’incontro di oggi promosso da Regione Lombardia, diventa sempre più strategico affinché questa non diventi per l’industria la nuova normalità. L’imperativo, per Confindustria Lombardia, deve essere fare sistema per difendere in tutte le sedi opportune chi quotidianamente crea ricchezza, benessere e posti di lavoro’.

‘Ritengo – ha detto il presidente di Confimi Lombardia Francesco Ferrari – che la manifattura lombarda nel prossimo futuro, oltre al superamento di un autunno/inverno in moderata flessione in senso generale, debba fare i conti con altri elementi di contrasto al proprio benessere e sviluppo’. Ferrari ha ricordato infatti come il rialzo dei tassi di interesse ‘stanno scoraggiando gli investimenti’ e come il caro vita influenzerà negativamente l’export. Inoltre, ha richiamato anche la carenza di manodopera specializzata ‘necessaria a produrre in settori di nicchia che richiedono alta qualità di risorsa umana, professionalità che oggi è introvabile e ricercata e pagata a suon di prezzi al rialzo al miglior offerente’. Infine, l’attrattività professionale: ‘i nostri ragazzi sognano di fare altro che non il buon tecnico o l’operaio specializzato, quindi bisognerà rivisitare i nuovi modelli proposti ai giovani nella nostra società’.

Luigi Sabadini, presidente Confapindustria Lombardia, ha posto particolare attenzione sull’aumento da parte della BCE dei tassi di interesse e sulle risorse umane. ‘I tassi di interesse – ha affermato Sabadini – hanno il dogma dell’inflazione al 2%: sembrano il medico che ammazza il paziente per arrivare al numero di battiti cardiaci che si è prefissato in un tempo ristretto, senza aspettare di vedere se la cura fa effetto o meno. È una strategia che rischia di distruggere il tessuto economico’.

Sul tema delle risorse umane Sabadini ha aggiunto: ‘Al problema della mancanza di manodopera nelle aziende dobbiamo rispondere con sempre maggiori investimenti in formazione che dovrà riguardare anche gli stessi imprenditori. Sarà fondamentale prevedere nuove forme di collaborazione tra il mondo scolastico e quello aziendale’.

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