Il nodo ligneo

Il “Nodo ligneo” scritto dall’Arcivescovo Rino Fisichella, editore San Paolo, affronta il tema cruciale del rapporto tra fede e ragione. “Una volta che si è tolta la verità l’uomo, è pura illusione pretendere di renderlo libero. Verità e libertà, infatti, o si coniugano insieme o insieme miseramente periscono”.

San Giovanni Paolo II in “Fides et ratio” utilizzò queste parole per definire il rapporto tra verità e libertà con riferimento alle parole di Gesù “la verità vi farà liberi”.

Ciò che nel libro si afferma e che in particolare in un periodo come quello attuale la libertà è reale solo se relazionata alla verità.

Oggi si può parlare di una “debolezza della ragione”; la forza della ragione che ha conquistato il sapere appare flebile e se la ragione è debole lo è anche l’uomo, così come tutto il resto dalla fede alla politica, dalla letteratura all’arte; alla forza della ragione si sostituisce il potere della prepotenza.

E’ come se in nome della libertà si è disposti a rinunciare a qualcosa perchè ciò favorisce la crescita e lo sviluppo. Viene ricordata una delle favole di Fedro dove un lupo magro e affamato incontra un cane bello e pasciuto che accettava l’imposizione del guinzaglio in cambio di un lauto pasto, ed il lupo che alla fine sceglie di “mangiare poco in libertà anzichè molto in prigionia”.

E’ evidente che non si può barattare la libertà ed è essenziale consentire alla ragione di tornare forte. Non si può perdere la libertà per qualche attimo di felicità.

Se ciò non avviene vince la “dittatura del relativismo” per la quale la verità non esiste e comunque anche se esistesse non può essere raggiunta.

La conseguenza è che si accetta “il guinzaglio” pur di avere un certo grado di libertà piuttosto che pensare e riflettere.

La debolezza della ragione rende forti i poteri occulti che, privi di scrupoli, creano un esercito di automi che obbediscono in cambio di una falsa libertà in una costante denigrazione della verità.

Ciò che queste pagine propongono e che Fede e Ragione non sono in competizione, ma alleate. Occorre ricostruire una visione unitaria della vita prima che del sapere.

Tutto ciò che è tecnologico che aiuta l’uomo nel suo quotidiano non deve essere demonizzato, ma la tecnica non può avere il primato; pensare che tutto sia delegato a strumenti tecnologici che utilizziamo ogni giorno è un affronto alla ragione stessa.

E’ necessario dare forza e dignità alla ragione per sostenere la fede stessa. Il fine di questo libro è quello di affermare che la “ragione non è esclusa dalla fede e quest’ultima non può prescindere dalla ragione”.

Ecco perchè è essenziale ritornare a cercare con convinzione la verità perchè “solo lei rende liberi”.

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