Futuro semplice

Evita Cassoni è l’autrice di “Futuro semplice” editore San Paolo (18,00 euro, 184 pag). Il libro è suddiviso in quattro parti. La prima parte inizia con una citazione di Pessoa che può essere riassunta in lasciati andare per un tempo sufficiente a divenire “il re di te stesso”.

E’ un invito a prendersi cura di noi stessi ed è ciò che dopotutto la pandemia ci ha costretto a fare annullando il ritmico incedere degli eventi, allontanandoci dai legami, dal lavoro, dai progetti.

L’autrice sostiene che il lockdown ha generato un tempo sospeso che è stata l’occasione di rivedere le nostre priorità nel senso dell’essenzialità. 

La seconda parte è dedicata alle relazioni con gli altri ed inizia con il verso di una poesia. Dove, noi, come le parole, per vivere abbiamo bisogno di essere in compagnia.

Superati i mesi del distanziamento forzato abbiamo lentamente riacquistato il piacere del contatto e dell’incontro provando una gioia pura come quella, ricorda l’autrice di cui solo i bambini sono capaci.

La terza parte è dedicata alle relazioni con il mondo. Cassoni evidenzia come il nostro “vecchio mondo” con il suo “modus vivendi” basato sulla singolarità dell’individuo, sul narcisismo, sul ritenere le relazioni con gli altri un evento facoltativo si contrappone a ciò che le neuro scienze evidenziano ossia che la nostra mente è “relazionale” e che solo scambiando opinioni e discutendo con gli altri facciamo si che la nostra esistenza possa acquistare un significato.

La nostra mente oltre che “relazionale” necessita di “reciprocità e quindi esiste e si autoregola emotivamente nel confronto interpersonale.

La quarta parte è dedicata alla libertà dei nostri sogni. L’autrice ricorda di essere stata una bambina molto “immaginale” tanto che spesso si incantava guardando fuori dalla finestra. Le immagini sono creazioni della mente ed esperienze concrete che sono una interazione tra realtà e corpo, i sensi, le emozioni, gli affetti.

Le immagini dei sogni così come quelle di quando fantastichiamo ad occhi aperti si creano nella parte più profonda e creativa della mente, raggiungono la nostra coscienza per divenire a volte parole, un racconto per noi  e gli altri.

Il libro affronta ciò che l’esperienza della pandemia ha generato in noi in particolare il venir meno dell’illusione di avere il controllo assoluto.

Abbiamo scoperto di non essere infallibili nè padroni del tempo. Dipende da noi se con pazienza sapremo affrontare il futuro e forse vedremo nel quotidiano piccole cose che non riuscivamo a vedere. 

Torneremo, così, a vedere il mondo intorno a noi con la gioia degli occhi di un bambino.

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