Salvaguardiamo l’opera dei bioregolatori. Parola di Fiocchi

Nel tardo pomeriggio di venerdì 15 Marzo, nella sala polivalente di parco Berrini a Ternate, almeno duecento cacciatori si sono dati appuntamento per fare il punto sull’arte venatoria.

Invitati da Ernesto Preti Moavero Milanesi, presidente regionale di Anlc (Associazione nazionale libera caccia), hanno dato il loro parere sull’argomento i consiglieri regionali Giacomo Zamperini e Maira Cacucci, il sindaco di Pavone del Mella (Brescia) Mariateresa Vivaldini e l’europarlamentare Pietro Fiocchi.

Proprio quest’ultimo ha rassicurato che, nell’arco di 18/24 mesi, saranno mutate le vessatorie regole che attualmente disciplinano la caccia perché, sia a livello europeo, dove egli opera, sia a quelli nazionale e regionale, s’è costituita una filiera di attori politici legati al centrodestra che è in grado di garantire il cambiamento.

Dal canto suo Moavero Milanesi ha tenuto a precisare che i soci di Anlc sono cittadini che sicuramente possono andare a testa alta perché «per avere la licenza di caccia occorre avere la fedina penale immacolata».

Analoghe considerazioni sono state fatte dagli altri relatori intervenuti, Cacucci, Vivaldini e Zamperini, i quali hanno incoraggiato i presenti a non avere più timori riverenziali o timidezze nei confronti di coloro che persistono nello stereotipo in cui il cacciatore è dipinto come un sanguinario nemico degli animali.

Insomma il messaggio uscito dalla serata di Ternate ha cominciato a fare chiarezza, non solo contestando il negativo approccio ideologico che ruota attorno al mondo venatorio, ma soprattutto affermando la lapalissiana verità che i cacciatori sono degli autentici bioregolatori.

C’è un’intrinseca relazione tra coloro che, nel rispetto dell’ambiente, aiutano a mantenere in equilibrio il rapporto tra la fauna selvatica e le coltivazioni agricole.

Nutrie, lupi, cinghiali, orsi, volatili rapaci possono mettere in crisi l’ecosistema quando il loro numero cresce a dismisura. Un piano venatorio, dettato da un preciso calendario, diventa quindi l’unica efficace risposta da predisporre se si vuole davvero proteggere l’agricoltura e con essa l’intero ambiente.

Confortante e ben venuto allora il lavoro di Fiocchi e dei suoi colleghi destinato a tutelare l’operato dei bioregolatori.

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