A Busto Arsizio il 25 Gennaio celebra San Sebastiano patrono della Polizia Locale

Sabato 25 Gennaio, l’Amministrazione Comunale e il Comando di Polizia Locale organizzano, in occasione di S. Sebastiano, Santo Patrono della Polizia Locale, una celebrazione a cui sono invitati a partecipare cittadini, associazioni e autorità, oltre ai Comandi di Polizia Locale dei comuni vicini.

Un’iniziativa che celebra l’impegno delle donne e degli uomini della Polizia Locale, oggi sempre più in prima linea per il mantenimento della sicurezza della Città con nuove professionalità e competenze.

Il programma prevede alle 10.00 la santa Messa presieduta da Mons. Severino Pagani nel santuario di S. Maria, a seguire in Sala Tramogge dei Molini Marzoli i saluti delle Autorità, la presentazione delle attività del 2024 e la premiazione di alcuni agenti che si sono distinti in particolari iniziative.

Recita il Breve Pontificio di Pio XII:

San Sebastiano… durante l’impero di Diocleziano fu comandante della corte pretoriana e fu onorato con grandissima devozione (omissis) …. a lui come patrono si consacrano molte associazioni sia militari che civili attratte dal suo esempio e dalle virtù cristiane (omissis)…. per cui (omissis) costituiamo e dichiariamo per sempre San Sebastiano Martire custode di tutti i preposti all’ordine pubblico che in Italia sono chiamati “Vigili Urbani”… “.

Sebastiano, comandante dell’allora polizia urbana (i pretoriani per l’appunto) era molto impegnato nell’assistenza e nell’aiuto di poveri e bisognosi. Contribuì inoltre alla conversione del Prefetto di Roma e di illustri magistrati ed ufficiali dell’esercito.

Scoperto mentre dava sepoltura ai Santi Claudio, Nicostrato, Castoro e Simproniano, fu sottoposto ad un processo sommario e condannato a morte mediante il supplizio delle frecce. Però, durante la notte, i cristiani che si recarono nel campo a recuperare la salma per la sepoltura si accorsero che Sebastiano invece era ancora vivo, così lo prelevarono da lì e si presero cura di lui.

Riacquistata miracolosamente la salute, per testimoniare la propria fede si recò nel tempio di Ercole dove l’Imperatore Diocleziano stava officiando un rito pubblico; alla vista del soldato, l’imperatore lo fece nuovamente arrestare per poi condannarlo a morte: era il 20 gennaio dell’anno 288 d.C..

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