Il vaccino, come la pillola, va giù

Finalmente ci siamo. È arrivato il vaccino Pfizer-BioNTech quello, per intenderci, realizzato da due grandi case farmaceutiche, la statunitense Pfizer e la tedesca BioNTech. Dobbiamo essere riconoscenti a queste due grandi aziende e anche alla Gates Foundation (la Fondazione di Bill Gates) che, come si legge in un articolo pubblicato da Fol (Finanza on line) «ha investito 55 milioni di dollari in BioNTech nel Settembre 2019, con un potenziale di finanziamento totale di 100 milioni di dollari.

L’obiettivo della fondazione con questo investimento era di lavorare con BioNTech per sviluppare vaccini e immunoterapie per prevenire l’infezione da HIV e tubercolosi. BioNTech ha iniziato a sviluppare il suo programma di vaccino anti Covid all’inizio di quest’anno e aveva già fatto progressi significativi con questo programma quando ha annunciato una partnership con Pfizer a Marzo. BioNTech segna addirittura +315% quest’anno a Wall Street.

Dal suo sbarco in Borsa nell’autunno 2019, la biotech tedesca segna addirittura +670%. Due anni fa il dottor Ugur Sahin, che ha fondato BioNTech insieme alla moglie Özlem Türeci (anch’essa dottoressa), fu profetico dicendo che la sua azienda sarebbe stata in grado di utilizzare la sua cosiddetta tecnologia dell’RNA messaggero per sviluppare rapidamente un vaccino in caso di pandemia globale».

Per la considerazione che dovremmo mostrare alla nostra classe dirigente avremmo dovuto insistere creando un forte movimento d’opinione perché fossero loro i primi ad utilizzare il vaccino Pfizer-BioNTech. È salvando la loro incolumità che ci sentiremmo più protetti: da quella del Capo dello Stato a tutti i componenti del Governo e poi giù giù ai vertici dei vari ministeri, ai senatori e ai deputati. Per costoro la vaccinazione avrebbe dovuto essere obbligatoria, mentre per tutte le altre categorie (socialmente meno importanti) dovrebbe essere rigorosamente volontaria. S’è invece preferito partire dai medici, sperando che abbiano scelto volontariamente, i quali dovrebbero essere seguiti – da quello che sembra di capire – dagli anziani ricoverati nella case di riposo e, successivamente, dagli appartenenti alle Forze dell’ordine.

Ferma restando l’utilità delle vaccinazioni contro le epidemie, andrebbe però ribadito il principio che non si può obbligare alcuno a vaccinarsi, mentre andrebbe fatto, qui, sì, un deciso appello alla coscienza civica, per far capire che chi si vaccina è un cittadino esemplare ed una persona molto altruista. Infatti vaccinandosi, oltre ad immunizzare sé stesso, protegge anche il prossimo con cui viene a contatto.

L’ideale sarebbe che, tra qualche mese, gli italiani potessero scegliere di vaccinarsi, oltre che con il Pfizer-BioNTech (ormai più che testato e magari anche sensibilmente perfezionato visto che, allo stato attuale, sembrerebbe dare fastidiosi effetti collaterali), anche con l’AZD1222, il vaccino messo a punto da Oxford–AstraZeneca e realizzato in partnership con l’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia. Un po’ di sano patriottismo non guasterebbe, in questo caso, o no? Per concludere un’ultima considerazione.

Ipotizzando d’avere 200 Centri predisposti per le vaccinazioni con una media di una decina di postazioni in ogni Centro, attivi dalle 8 del mattino alle 20 di sera e con una somministrazione di una dose ogni 4/5 minuti, ogni mese 9 milioni di italiani potrebbero essere tranquillamente vaccinati. Il che significa che, con un richiamo dopo quattro settimane, iniziando il primo giorno di Febbraio, alla fine di Novembre 45 milioni di italiani sarebbero vaccinati. Ovvio che se le postazioni o i centri dovessero raddoppiare, la cosiddetta immunità di gregge sarebbe raggiunta entro la fine di Giugno.

Vedremo la prossima estate a che punto saremo perché delle due l’una: o il vaccino sarà stato efficace e allora le variopinte zone d’Italia non avranno più senso, o non lo sarà stato; e allora i nostri amati governanti (italiani ed europei) ci avranno preso in giro per l’ennesima volta.

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