È morto a Milano Cesare Cavalleri

È morto nella sua casa a Milano Cesare Cavalleri. Aveva 86 anni e da tempo soffriva di un male incurabile. Il funerale sarà celebrato nella basilica di sant’Ambrogio a Milano, venerdì mattina alle ore 11.

In un articolo pubblicato su Avvenire, il quotidiano con cui collaborava da anni, qualche settimana fa aveva annunciato che i medici lo avevano informato del poco tempo che avrebbe ancora vissuto. Direttore della prestigiosa rivista “Studi cattolici” delle Edizioni Ares, numerario dell’Opus Dei, Cavalleri ha dato testimonianza della fede in Dio con centinaia di articoli, pubbliche relazioni e libri.

Da bambino aveva coltivato l’amicizia con il fratello di Rosanna Brichetti, che sarebbe diventata moglie dello scrittore cattolico Vittorio Messori. Entrambe le famiglie Cavalleri e Brichetti, infatti, erano originarie di Treviglio, la cittadina in cui i loro figli hanno vissuto gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza.

Con Cavalleri la comunità dei credenti perde una delle intelligenze più fervide e fedeli all’ortodossia della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.

Tra i momenti più significativi della sua esperienza terrena Cavalleri citava l’incontro, avuto all’età di 22 anni, con il fondatore dell’Opus dei, Josemaría Escrivá de Balaguer, canonizzato il 6 Ottobre 2002 da san Giovanni Paolo II.

Negli anni Settanta e Ottanta ci eravamo frequentati a lungo in occasione di presentazioni di libri e di conferenze nelle quali il Direttore di “Studi cattolici” confermava sempre, con garbo e fermezza, il principio che «il cattolico non è mai contro perché è sempre per qualcuno o qualcosa».

L’ultimo incontro di persona lo abbiamo avuto a margine della presentazione di un libro di monsignor Luigi Stucchi, anch’egli recentemente scomparso, nella sala Ticozzi a Lecco. Al termine della serata – verso la fine di Novembre del 2017 – prima ancora che ci avvicinassimo al palco del teatro per salutarlo, Cavalleri ci venne incontro con quel luminoso sorriso che irradiava il suo volto quando incontrava un amico e con l’ironia che non gli mancava, quasi apostrofandoci, ci chiese: «Anche tu qui? Sono contento di vederti».

Scambiammo qualche parola discretamente attorniati da persone desiderose di complimentarsi con l’oratore che, come sempre, aveva colto l’essenza, il cuore del libro, che era stato chiamato a presentare.

Strane coincidenze della vita e segni imperscrutabili dei disegni divini: in pochi giorni hanno chiuso la loro esperienza terrena due ferventi ed esemplari cattolici: Luigi Stucchi e Cesare Cavalleri. I credenti ora sono convinti che entrambi siano, insieme, nella Luce; e noi siamo tra coloro che lo credono.

Didascalia: Cesare Cavalleri (1936-2022), scrittore cattolico (credit foto: “Avvenire”)

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