Commissione regionale Sanità, approvata legge di potenziamento sanità lombarda

Via libera dalla Commissione Sanità e Politiche Sociali del Pirellone alla legge di potenziamento sanità lombarda, attraverso la quale Regione Lombardia intende potenziare, in primo luogo, la medicina territoriale grazie ai fondi del Pnrr. È stata approvata dalla seduta odierna con i voti favorevoli della maggioranza, contrarie invece le minoranze. La discussione in Aula del Consiglio regionale inizierà il 10 novembre, con sedute convocate fino al 26 novembre.

“Il progetto di legge approvato oggi dalla Commissione Sanità – spiega Emanuele Monti, presidente leghista della Commissione Sanità e Politiche Sociali e relatore del provvedimento – è frutto di un percorso inedito che ha permesso di co-costruire la legge ascoltando e coinvolgendo gli addetti ai lavori, le associazioni di volontariato e tutti gli stakeholder dell’ambito sanitario, sociosanitario e sociale in oltre 300 audizioni e 4 convegni”.

“Arriviamo da sei mesi di lavoro intenso, durante i quali abbiamo registrato il record assoluto di soggetti auditi e di ore di approfondimento dedicato alla questione in discussione. Uno sforzo che abbiamo voluto promuovere affinché il riordino normativo della sanità regionale partisse dal basso e da chi ogni giorno opera in tale contesto” continua Monti.

“Con l’approvazione degli emendamenti, provenienti per lo più dagli stakeholder auditi, abbiamo ulteriormente migliorato il testo base con 84 proposte integrative accolte. Tra le proposte emendative di cui mi sono fatto personalmente carico ci sono: un maggiore coinvolgimento dei sindaci, delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti in materia di programmazione delle politiche sanitarie, un rafforzamento del ruolo delle farmacie nella presa in carico dei pazienti cronici e un rafforzamento della prevenzione e delle cure domiciliari. Ora la palla passa all’Aula consiliare che sarà chiamata ad esaminare e ad approvare definitivamente il progetto di legge”.

“La Lombardia è la prima regione d’Italia a cantierare investimenti concreti sulla medicina territoriale. Già nel 2015, la Riforma Maroni aveva avviato un percorso che, con l’istituzione di Presst e Pot, andasse ad avvicinare il sistema di cure al cittadino ma che i governi nazionali che si sono succeduti non hanno mai finanziato. Con l’arrivo dei fondi del Pnrr, abbiamo lavorato moltissimo per dare ai lombardi l’occasione di essere i primi a beneficiarne”.

Ma quale ruolo avranno queste strutture? 

“Nelle Case della Comunità opereranno team multidisciplinari, tra cui anche i medici di famiglia, e si occuperanno dell’integrazione fra ambito sanitario (ospedale) e ambito socioassistenziale (riabilitazione). Negli Ospedali della Comunità, con una gestione prevalentemente infermieristica, verranno ospitati pazienti per un ricovero breve e di bassa/media intensità. Queste strutture permetteranno al cittadino di fruire del sistema sanitario senza appesantire le strutture ospedaliere che continueranno ad occuparsi delle acuzie”.

“Anche l’assistenza domiciliare integrata (ADI) sarà implementata attraverso uno stanziamento importante di 451 milioni di euro ma soprattutto con l’impiego della telemedicina e del teleconsulto che daranno una svolta innovativa al sistema di cure”.

Riguardo alle polemiche emerse durante l’iter istruttorio Monti chiarisce: “Abbiamo voluto dare a tutte le forze politiche il tempo e gli strumenti necessari per poter fare le proprie considerazioni e le proprie proposte. Spiace constatare che agli atti ci sia solo il progetto di legge della maggioranza e Partito Democratico e Movimento 5 Stelle abbiano intrapreso la strada della demagogia al posto di quella del confronto nel merito. Hanno scelto la piazza di Agnoletto, rispetto alla Commissione Sanità”.

“Non c’è altro tempo da perdere perché la Lombardia non vuole farsi scappare il treno prezioso dei fondi europei ed entro tre anni vogliamo aver completato la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità” conclude.

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