Shalom

Ve la ricordate questa foto? La scattai esattamente un anno fa, la sera dell’11 marzo, in Italia, al volante di un’auto ucraina. Non volevo dimenticare quel momento, mentre guidavo da solo ciò che restava della vita di una famiglia. Dietro di me, accatastati sul sedile e nel baule, sacchi di vestiti, giocattoli, cibo, scarpine di bimbo. La famiglia ucraina era al sicuro su altre auto, senza più la forza di guidare, ormai sopraffatta dalla stanchezza della fuga. Li avevo conosciuti anni prima, a Kiev, quando non erano nemmeno sposati e si prodigavano per i profughi del Donbass, durante la prima guerra. Quella che avrebbe dovuto e potuto restare l’unica. Questa è una guerra tra fratelli consanguinei, e sarebbe più onesto chiamarla guerra civile, combattuta spesso tra parenti, nella stessa lingua, pregando allo stesso modo lo stesso Dio davanti alle stesse icone. E ancora tutti a credere che si otterrà pace con le armi. Pace. Shalom. Una parola così sacra e così bestemmiata in questo anno… per saperne di più…. https://lalocandadellaparola.com/2023/03/11/shalom/

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