«Monsignor Enrico Manfredini ha dato moltissimo a questa città e non solo – spiega il prevosto di Varese, monsignor Luigi Panighetti – per questo tante realtà, qui e altrove, hanno deciso di riunirsi per ricordare la sua figura, per fare memoria del cammino umano e cristiano di questo sacerdote ambrosiano che con parole e azioni si è speso per una Chiesa a servizio dell’uomo».
Sabato 16 dicembre alle 10, nella basilica di san Vittore, il Vicario Generale della Diocesi di Milano, mons. Franco Agnesi presiederà la messa cui parteciperanno anche gli studenti delle scuole Manfredini di Varese che «uniranno la tradizionale celebrazione natalizia alla commemorazione della figura cui, oramai 25 anni fa, la scuola è stata dedicata».
Quasi in contemporanea, a Bologna, il cardinal Zuppi celebrerà la medesima funzione in ricordo di don Enrico che «ha saputo vivere la propria spiritualità accanto ad un’operatività energica che ha dato vita a diverse realtà ancora attive e operative, che spaziano dall’attenzione alla famiglia e al mondo della fragilità all’orizzonte missionario, culturale ed ecclesiale. Da prevosto a Varese ha promosso l’iniziativa dell’Adorazione perpetua che si tiene ancora oggi quotidianamente nella chiesa di San Giuseppe».
Tanti esempi rimangono nelle nostre città e provincia dalle Scuole paritarie che portano il suo nome a Varese e Besozzo al “Gruppo amici di don Vittorione di Varese” che opera con “Africa Mission Cooperazione e Sviluppo” per realizzare piani di intervento ed aiuto a favore dei Paesi in via di sviluppo.
Proprio questi ultimi, per il questo 40° anniversario, hanno proposto un gesto di concreta Carità: un nuovo pozzo perforato in Karamoja dedicato a Manfredini.
Le iniziative proseguiranno in primavera con l’allestimento di una mostra sull’itinerario di vita del sacerdote che «sarà presentata in occasione della festa di san Vittore Martire, patrono della città».
Manfredini, mantovano d’origine e milanese d’adozione, era diventato sacerdote nel 1945, assumendo gli incarichi Viceparroco a Monza e poi a Lambrate. Nel 1951 si laureò in filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fu assistente diocesano degli uomini di Azione Cattolica fino al 1958, è da quell’anno delegato arcivescovile per l’Azione Cattolica. Nel 1963 il card. Montini lo nomina Prevosto di S. Vittore a Varese. In tale veste viene ammesso al Concilio Vaticano II, come “parroco uditore”.
Il 4 ottobre 1969, Montini, ormai diventato Papa Paolo, VI lo nominò Vescovo di Piacenza. La celebrazione di ordinazione episcopale si svolse proprio a Varese, nel Palazzetto dello sport, il 4 novembre, alla presenza di 5000 persone. La cura pastorale dell’Archidiocesi di Bologna gli venne affidata, invece, da Papa Giovanni Paolo II, il 18 marzo 1983. Nei pochi mesi prima dell’improvvisa scomparsa il 16 dicembre 1983, guidò la chiesa bolognese con determinazione conquistando stima e fiducia di quanti lo incontrarono.
didascalia: Basilica di San Vittore – immagine d’archivio