Palude Brabbia e lago di Varese: una visita speciale dal Libano

La Palude Brabbia e il lago di Varese a metà settembre sono stati lo scenario per un confronto tra gestori di aree protette, un ambizioso scambio di esperienze tra Libano e Italia

L’incontro è stato promosso dall’Istituto Oikos di Milano, nell’ambito del progetto Step4Nature – Stepping up Nature Reserves Capacity, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), attuato dal Ministero dell’Ambiente del Governo libanese e implementato dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP). 

Il progetto mira al rafforzamento della gestione sostenibile delle aree protette in Libano da un punto di vista istituzionale, socioeconomico e tecnico, con l’obiettivo di migliorare le capacità gestionali delle aree protette nel Paese.

La folta delegazione dal Libano, accompagnata dalla dott.ssa A. Gagliardi, era rappresentata da funzionari e gestori di aree protette che si trovano a confronto con problematiche e prospettive spesso simili alle nostre. La visita alle due aree umide gestite da Provincia di Varese, e ad altre realtà del nostro territorio, aveva lo scopo di mostrare come sono state portate avanti negli anni le attività di fruizione e utilizzo del territorio che devono convivere con le necessità della conservazione. Una sfida che si gioca sempre su un delicato equilibrio, non facile da trovare in ambienti così fragili e con spazi limitati.

Durante l’incontro è stato proiettato un video in cui la dott.ssa Claudia Longhi dell’Ufficio Tutela del paesaggio e della biodiversità della Provincia di Varese, ha spiegato il ruolo istituzionale della Amministrazione provinciale nella gestione della Riserva descrivendo, con il supporto di immagini, gli interventi di riqualificazione ambientali effettuati.

L’incontro con il personale Lipu, che collabora con la Provincia di Varese nella gestione della Riserva Palude Brabbia, con i pescatori che vivono quotidianamente la realtà lacustre e con alcuni tecnici che hanno attivamente lavorato a progetti di conservazione delle aree umide, ha arricchito l’esperienza di chi dall’istituzione di un’area protetta deve poi passare ad una gestione su campo, confrontandosi con tutti i portatori di interesse e con le problematiche che l’adiacente ambiente urbano comporta.

Specie alloctone, cambiamenti climatici ed esigenze del turismo sono le sfide che le aree protette hanno davanti a sé nel loro obiettivo di conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici che questi ambienti ci forniscono, che sia in Italia o in Libano.

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