Il Tricolore naturale dell’Istria

Lorenzo Salimbeni – Responsabile comunicazione Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

Si celebra oggi la Festa del Tricolore, poiché il 7 gennaio 1797 il Parlamento della Repubblica Cispadana riunito a Reggio Emilia decretò, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, «che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti».

Questa deliberazione avvenne nel contesto degli sconvolgimenti apportati dalla prima campagna d’Italia di Napoleone Bonaparte, il quale da un lato con la pace di Campoformido avrebbe poi consegnato all’Austria la Serenissima Repubblica di Venezia con tutti i suoi possedimenti in Istria e Dalmazia, dall’altro creò nella penisola italica un sistema di “repubbliche sorelle”.

Si trattava di Stati che si erano dati istituzioni che ricalcavano gli assetti rivoluzionari francesi e nella scelta delle bandiere avevano abbandonato l’araldica delle case regnanti per ispirarsi al tricolore blu-bianco-rosso della Francia non più monarchica.

Come si può leggere sul sito internet della Presidenza della Repubblica, già nell’anno precedente i reparti di volontari italiani che avevano fiancheggiato l’armata francese nel suo impegno bellico avevano adottato una bandiera con questi colori, in particolare la Legione Lombarda: «il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese».

Analoga scelta fu fatta dalla Legione Italiana nella quale si erano raccolti i patrioti emiliani e perciò la Repubblica Cispadana (che comprendeva Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara) fece tale scelta, che si tramandò poi alla Repubblica Cisalpina, costituitasi pochi mesi dopo dalla fusione (su impulso napoleonico) delle Repubbliche Cispadana appunto e Transpadana che si estendeva sulla Lombardia, e da lì divenne un simbolo di identità nazionale.

In epoca risorgimentale l’italianità dell’Istria sarebbe stata rappresentata anche dalla sua conformazione naturale che ricalca il Tricolore: la porzione meridionale in cui prevale il caratteristico colore rosso del terreno, quella centrale verde (altrimenti definita gialla oppure grigia) maggiormente fertile ed infine quella bianca settentrionale in cui predominano le rocce calcaree.

didascalia: Musei Civici di Reggio Emilia, il Tricolore della Repubblica Cispadana

Condividi:

Related posts