In San Vittore a Varese l’omelia di monsignor Maffi al funerale di Fabio Limido

È stato celebrato, nella basilica di San Vittore in Varese, nel pomeriggio di giovedì 16 Maggio, il funerale di Fabio Limido, il 71enne ucciso lo scorso 6 Maggio dall’ex genero Marco Manfrinati mentre cercava di difendere sua figlia. L’omelia è stata tenuta dall’amico di famiglia, monsignor Giuseppe Maffi. Questo il testo integrale.

Innanzitutto desideriamo pregare per Lavinia, per la sua salute, per la sua pace interiore; e con Lavinia per suo papà. 

1. Sullo sfondo di questa riflessione teniamo un brano del Deuteronomio «Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere del sole fino a quel tempo». Desideriamo essere accanto a tutta la famiglia di Fabio, con discrezione; vorremmo che la nostra fraternità, le nostre preghiere lenissero un po’ il dolore grande che c’è nel loro cuore. Restiamo smarriti di fronte a così grande violenza: inaudita!

La familiarità, il confronto, il dialogo costante con Marta mi hanno permesso di conoscere bene il loro disagio, in questi anni, la percezione chiara che si potesse concretizzare qualcosa di molto grave; si sperava insieme che non si arrivasse mai a questo momento; ci siamo purtroppo arrivati.

2. Anche adesso il Signore vuole comunque aprire il nostro cuore alla sua parola: «Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua; verso la corrente stende le sue radici; non teme quando viene il caldo; le sue foglie rimangono verdi… non smette di produrre frutti». «Tu sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima; ti amo; ho scritto il tuo mondo; il tuo nome sul palmo della mia mano; non ti dimenticherò! Fammi conoscere, Signore le tue vie;… guidami nella tua verità e istruiscimi perché sei il dio della mia salvezza; in te ho sempre sperato».

«Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto».

3. La nostra fede ci conferma che Fabio è, oggi, nella pace dei giusti.

Quante volte il Signore ci ha mostrato, nella nostra relazione con lui, come sia importante “salire sul monte”, sostare in silenzio davanti a Lui, creare familiarità con Lui, in definitiva pregare. Ma quando, appena prima degli ultimi giorni della sua vita sulla terra, giorni caratterizzati dalle istituzione dell’Eucarestia, dalla sua sofferenza nel Getsemani e sul Calvario, dalla crocifissione della morte sulla croce; ma poi dalla Vittoria sulla morte, dal dialogo costante con i discepoli e con le donne, dalla sua salita al cielo e dal dono dello Spirito, nella Pentecoste, il Vangelo di Matteo 25 parla del giudizio finale; ci conferma che il giudizio è sull’amore: «Avevo fame e mi avete dato da mangiare».

E Fabio è morto perché ha sempre amato tanto la sua famiglia; per proteggere Lavinia ha perso la sua esistenza. Come secondo nome Fabio porta il nome di Vittore, il santo patrono della nostra città. Anche a lui, per amore del Signore, ha perso la sua vita.

Siamo certi che il Signore Dio, largamente misericordioso, ha accolto Fabio tra le persone che hanno percepito il nocciolo fondamentale del pensiero del Signore Gesù: la vita va spesa, amando. Non c’è spazio per la mediocrità, per la superficialità. C’è bisogno d’amore.

4. E Fabio, a Marta, a Lavinia, a Cecilia, a Lucrezia, ad Aiace a tutte le persone che gli hanno voluto bene suggerisce:

continuate a vivere, a testa alta, donando profondità alla comunione tra di voi, seminando comunque il bene. Abbiate la certezza che la morte non ha l’ultima parola. Continuate a custodire la ricerca di gustare la realtà che contano. Non sciupate nulla del bene che c’è nel vostro cuore. Promuovete, con chiarezza e determinazione, la vittoria su ogni ingiustizia. Vorremmo una giustizia che previene, che accompagna, che custodisce, che sa anche punire il male.

5. Il Signore ci doni, infine, il coraggio di osare di più, di inventare strade nuove per solidificare il rispetto per ogni persona. Ci doni l’ebbrezza di camminare insieme, spalancando la finestra che si apre sul futuro, nella consapevolezza che solo l’amore, il prendersi cura della qualità della nostra vita e di quella delle persone con cui ci incontriamo farà bella la nostra esistenza.

Accogli, Signore, Fabio tra i giusti.

Fabio, continua ad accompagnare la tua famiglia.”

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