Valorizzare il patrimonio artistico e spirituale delle comunità cristiane locali non significa solo conservare opere d’arte, ma riconoscere in esse un linguaggio universale di bellezza, memoria e identità. È questo il cuore del messaggio introduttivo da Mons. Gabriele Gioia, Prevosto di Varese, in occasione dell’incontro svoltosi mercoledì 7 Maggio nella sala Rossi della casa parrocchiale di San Vittore, in piazza Canonica 7.
Presenti all’incontro anche il Decano don Maurizio Cantù e i rappresentanti dell’Associazione Italia Nostra Varese: Mario Carrara, Bruno Bosetti e Giampiero Soru.
L’incontro ha avuto lo scopo di presentare il progetto “Apriamo alla Bellezza”, volto alla valorizzazione di due importanti chiese varesine: Sant’Antonio alla Motta e San Giorgio a Biumo Superiore. L’iniziativa, sostenuta dall’Associazione Italia Nostra Varese – fondata nel 1960 da Salvatore Furia – rientra tra le attività che l’ente porta avanti da 65 anni a tutela del patrimonio storico, artistico e paesaggistico della provincia.
Durante l’intervento, Mario Carrara ha ricordato l’impegno profuso negli anni per rendere fruibili ai cittadini luoghi emblematici come il Battistero, grazie anche alla passione e competenza dei volontari che organizzano percorsi culturali e visite guidate. Ora l’attenzione si concentra su due nuovi tesori: le chiese di Sant’Antonio alla Motta e San Giorgio a Biumo Superiore, entrambe già oggetto di restauri nel 2018.
Il progetto, della durata biennale, prevede l’apertura regolare dei due edifici nei fine settimana da Maggio a Settembre, con visite guidate condotte da esperti, nel rispetto del calendario liturgico. Il primo appuntamento è previsto per domenica 11 Maggio, con l’apertura della chiesa Sant’Antonio alla Motta con visita inaugurale tenuta dal professor Andrea Spiriti, docente di Storia Moderna e Contemporanea presso l’Università dell’Insubria di Varese
Il programma culturale sarà arricchito da eventi di grande valore: tra questi, una conferenza dello scrittore Luca Frigerio sul Bestiario medievale, due concerti con lettura scenica del dipinto “Narciso” di Caravaggio accompagnati da musiche originali, e – a Luglio – un concerto per archi con trascrizione per organo delle “Quattro Stagioni” di Vivaldi, nella chiesa di San Giorgio. In quest’ultima sarà inoltre allestita una mostra fotografica dedicata ai paesaggi stagionali, realizzata con tecnica a infrarossi.
Il Decano don Maurizio Cantù ha evidenziato le difficoltà economiche che spesso gravano sulle parrocchie nella manutenzione di questi “scrigni d’arte” e ha sottolineato come l’apertura al pubblico rappresenti un’opportunità di consapevolezza e corresponsabilità. A questo si è aggiunto l’appello del consigliere Diego Rossi all’ampliamento delle collaborazioni, e l’intervento di Chiara Nicora, che ha annunciato la partecipazione dell’Associazione Cameristica di Varese per i concerti, nell’ambito del programma “La musica degli angeli”.
Il calendario completo delle attività è consultabile sul sito italianostravarese.org.
In un tempo in cui la frenesia rischia di farci smarrire il senso profondo delle radici, iniziative come questa ci ricordano che la bellezza non è solo da ammirare, ma da custodire. Le chiese, con la loro arte e la loro storia, parlano a credenti e non credenti di un’eredità comune: quella di un’umanità capace di esprimere il sacro attraverso il gesto artistico. Valorizzarle significa non solo mantenerle vive, ma permettere che continuino a raccontare chi siamo – oggi e per le generazioni future.
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