Parcheggio ospedale Del Ponte, Monti attacca Galimberti

“Da Galimberti una falsità dietro l’altra. Assente al confronto con cittadini e sigle sindacali, adesso ne tira fuori un’altra delle sue. Il parcheggino, che conta solamente 20 posti auto, di cui parla, serve a garantire sicurezza notturna ai lavoratori e sarà pronto nel 2024 come previsto nel progetto iniziale del terzo lotto”.

Così Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega, in risposta al sindaco Galimberti sulla carenza di posti auto all’ospedale Del Ponte.

“Galimberti – spiega Emanuele Monti – fa acqua da tutte le parti. Dopo essere stato incapace nella gestione del parcheggio privato, realizzato a fianco dell’ospedale, non è nemmeno riuscito a definire prezzi calmierati per i 700 dipendenti e i tanti fruitori”.

“Adesso – continua Monti – tenta maldestramente di millantare l’esistenza di un parcheggio che sarebbe dovuto essere realizzato nel 2017. Mente sapendo di mentire visto che quello di cui parla è una piccola area di sosta prevista nel piano di realizzazione del terzo lotto, peraltro, finanziato grazie al mio interessamento ed ai finanziamenti, pari a 17,5 milioni di euro, di Regione Lombardia. Questo spazio non è un parcheggio per dipendenti e utenti dell’ospedale ma è pensato come parcheggio con 20 posti auto per la sosta notturna dei dipendenti che nella maggior parte sono donne”. 

“Ricordo al Sindaco – aggiunge – che questo parcheggio per la sosta protetta delle dipendenti nasce dall’esigenza di tutelare le stesse dall’aumento di aggressioni che purtroppo si è verificato negli ultimi anni, anche nell’area attorno al Del Ponte. Al posto di dire falsità ed esagerare con i comunicati stampa si metta una mano sulla coscienza e trovi una soluzione tempestiva sia ai problemi di sicurezza sia alla mancanza di parcheggi. Ora servono le risposte”.

“Se fossi in lui – conclude – cancellerei dal suo documento di 70 pagine la realizzazione del parcheggio del Del Ponte, perché tutta questa vicenda ha messo in luce la verità: si tratta di un’opera realizzata da un privato. Tra l’altro, lo stesso documento è oggetto di un esposto per violazione della par condicio”.

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