Varese nuovo piano cave se ne discusso in Consiglio Provinciale

ll Consiglio provinciale si è svolto giovedì 28 luglio alle ore 18 e si è concluso con la discussione sul nuovo Piano Cave.

Durante la seduta sono stati presentati la proposta di piano, e le relative valutazioni ambientale strategica e di incidenza e, dopo la votazione dei Consiglieri, è stata approvata l’adozione della proposta di piano cave, del rapporto ambientale, dello studio di incidenza e della sintesi non tecnica.

L’Amministrazione Provinciale di Varese, delegata da Regione Lombardia, ha redatto la proposta del nuovo Piano Cave provinciale per la programmazione delle attività estrattive di cava nel settore ghiaia e sabbia, con il supporto di incarichi esterni su cui sarà ora attivato il percorso di partecipazione prima della trasmissione in Regione per la definitiva approvazione. Il precedente piano cave, per tale settore, era scaduto nel 2018, per poi essere prorogato da leggi regionali, l’ultima quella del novembre 2021.

La proposta di Piano, già integrando quanto più possibile gli obiettivi posti dalla nuova legge regionale, si è posta la finalità di soddisfare il fabbisogno di inerti garantendo un alto livello di protezione dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e, quindi, correlando le opportunità di sviluppo socio-economico, con la previsione di adeguate modalità di tutela del territorio e dell’ambiente, così come stabilito dagli indirizzi per la formazione del nuovo piano provinciale delle cave settore “sabbia e ghiaia”, approvati dal Consiglio Provinciale lo scorso 14 febbraio 2022.

Il nuovo Piano Cave, valutate le risorse residue disponibili nei siti estrattivi attualmente in attività, conferma gli Ambiti Territoriali Estrattivi vigenti, programmando nuovi volumi per i prossimi 10 anni in funzione dei fabbisogni stimati, dei recuperi effettuati, della capacità produttiva dimostrata, della presenza di impianti per l’utilizzo di materiali riciclati e della qualità ambientale delle nuove aree che verranno interessate da attività estrattiva.

Gli Ambiti Territoriali Estrattivi (ATE) in cui è confermata l’attività estrattiva nel periodo di validità del nuovo Piano sono:

località S. Anna a Lonate Pozzolo, in prossimità del confine con il comune milanese di Nosate (ATEg1), situato all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino;

località Cascina Calderona a Lonate Pozzolo (ATEg2), anch’esso nel Parco del Ticino;

località Cascina Regosella nel Comune di Uboldo (ATEg3);

località Cascina Malpaga nel territorio comunale di Gerenzano e Uboldo (ATEg4);

località Bonzaga e Cascina Visconta nei comuni di Gorla Minore, Marnate e Cislago (ATEg5);

località Torba nei comuni di Gornate Olona, Lonate Ceppino e Venegono Inferiore (ATEg6);

località Merischio nel Comune Cantello (ATEg7);

località Frutteto, circa 500 m a nord dell’aeroporto di Malpensa, situato all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino nel territorio comunale di Somma Lombardo (ATEg8).

Per quanto riguarda le cave di recupero, ovvero quelle realtà in cui è consentita la temporanea ripresa dell’attività estrattiva per garantirne il recupero ambientale, la proposta di piano conferma le cave già autorizzate in via di completamento (Rg1 a Vizzola Ticino, Rg2 a Vedano Olona e Rg7 a Brezzo di Bedero e Porto Valtravaglia) e le previsioni riviste nel 2016 per la cava Rg5 a Samarate.

Infine, fanno parte del nuovo piano anche tre giacimenti attualmente non sfruttati, che rappresentano quelle porzioni di territorio provinciale nelle quali sono presenti risorse da tutelare nel lungo periodo in quanto risorse naturali non rinnovabili: il giacimento G11g (Comunale di Malnate, appartiene al bacino di produzione Olona Nord – Bevera), il giacimento G12g (Comune di Tradate, e appartiene al bacino di produzione Olona Sud – Bozzente) e il giacimento G10g (Comune di Lonate Pozzolo, e appartiene al bacino di produzione Ticino) riconosciuto però solo in funzione di un concetto “naturalistico-geologico” e indicato come “non sfruttabile”, in quanto di particolare pregio ambientale e situato all’interno del Parco Lombardo della Valle del Ticino.

La redazione del Piano, ed in particolare la disciplina specifica degli ATE e dei relativi recuperi, ha visto una costante integrazione tra il progetto di piano e la valutazione ambientale strategica effettuata in base ai criteri di sostenibilità dettati a livello europeo e nazionale nel “Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi strutturali dell’Unione Europea”, dal Consiglio europeo di Barcellona del 2002, nelle “Strategie di Sviluppo sostenibile del Consiglio Europeo 2006” e nella “Strategia di azione per lo sviluppo sostenibile in Italia (Del. CIPE 2.8.2002)”.

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