Castellanza count-down alle elezioni comunali

Le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze istituzionali cittadine hanno imboccato il sentiero del countdown. E, sotto il cielo di Castellanza, se ne sente l’atmosfera.

E uno dei termometri per misurarla è certamente costituito da qualche scambio di vedute dai toni marcati a cui si è assistito durante l’ultimo consiglio comunale.

Al novero del già visto e già sentito appartiene l’intemerata del consigliere di “Sognare Insieme Castellanza” Michele Palazzo che ne ha avuto, una volta di più, per il sindaco Mirella Cerini, il presidente del consiglio Lisa Letruria e il segretario comunale chiedendo per tutti e tre la sfiducia del consiglio. Motivo? “Questa giunta – ha tuonato il vulcanico consigliere di opposizione – continua a escludere le opposizioni dal dibattito sul futuro della città ed esprime la grigia burocrazia, in più non sta facendo abbastanza per affrontare la problematica del Covid -19”. 

Il primo cittadino, dal canto suo, pur rispondendo sul punto e messa ancora una volta da Palazzo sul banco degli imputati, ha scelto l’arma dell’ironia: “vorrei richiamare alla conoscenza dei ruoli istituzionali – ha replicato – il signor Palazzo dovrebbe sapere che il segretario comunale non si può sfiduciare , prendo atto del fatto che io e altri membri della giunta stiamo collezionando sfiducie”.

Fine delle trasmissioni? Nemmeno per sogno perchè poi ci ha pensato il capogruppo di “Partecipiamo”, ovvero di una delle liste del gruppo di maggioranza, Luigi Croci ad alimentare la fiamma con alcune considerazioni critiche sull’andamento delle commissioni consiliari: ” nel 2019 – spiega – sono state 59, ovvero ventisei dei capigruppo, 26 tecniche e 7 cultura, in media, da quando siamo al governo della città, abbiamo avuto quindici commissioni l’anno, un dato che riteniamo soddisfacente”.

Fin qui la ricognizione numerica. Che apre però la strada a una puntura di spillo: ” vorrei però ricordare-  ha proseguito – che spesso alcuni consiglieri, anzichè portare contributi alla discussione, si sono presentati ai lavori delle commissioni facendo opposizione preconcetta e soltanto per cercare visibilità”. E, giusto per fare capire a chi si riferisse, ha fatto i nomi di Romeo Caputo, consigliere del gruppo misto, e dello stesso Palazzo.

E ha poi richiesto chiarimenti sul giallo della presenza, in alcuni lavori di commissione, di “un utente che non aveva alcuna abilitazione nè autorizzazione per farlo”. Insomma, un infiltrato rispetto al quale, ricorda Croci, “il presidente del consiglio comunale ha inviato una lettera richiamando al rispetto dei ruoli e delle regole”.

Prove tecniche di una battaglia destinata a condurre fino alle urne in cui vivrà il suo momento di vertice. 

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