Il green pass vi farà liberi (come ad Auschwitz)

Il testo diramato mercoledì 15 Giugno dell’agenzia Adnkronos è chiaro: «Il Parlamento Europeo e il Consiglio, colegislatori dell’Unione Europea, hanno raggiunto ieri notte un accordo per prorogare di un anno la validità del certificato digitale Covid Ue, meglio noto come Green Pass, che sarebbe scaduto il 30 Giugno prossimo.

L’obiettivo è continuare a disporre di uno strumento utile a facilitare gli spostamenti nell’Ue, nel caso in cui dovesse emergere una nuova variante preoccupante del Sars-CoV-2.

Gli Stati dovranno astenersi dall’imporre restrizioni alla libera circolazione per i titolari del certificato: potranno imporle solo se proporzionate, necessarie e non discriminatorie, allo scopo di tutelare la salute pubblica. Il Green Pass a livello Ue è concepito esclusivamente come strumento per facilitare la libertà di circolazione nell’Unione: sono gli Stati che, eventualmente, decidono di utilizzarlo anche a fini interni di gestione della pandemia.

Lo schema del Green Pass, concepito fin dall’inizio come uno strumento temporaneo perché comporta restrizioni della libertà motivate dalla necessità di tutelare la salute pubblica, verrà terminato quando la situazione epidemiologica lo permetterà. L’accordo dovrà ora essere adottato da Consiglio e Parlamento, per entrare in vigore entro il 30 Giugno. L’Aula lo voterà nella miniplenaria della settimana prossima a Bruxelles».

Stando così le cose e conoscendo l’attività del governo Draghi e del suo ministro della Salute, Roberto Speranza, è facile pronosticare per il nostro Paese nuove restrizioni a partire da Settembre.

Occorre richiudere gli italiani in casa e fare in modo che non s’incontrino nelle piazze in modo da riprendere, attraverso il mainstream dell’informazione, il loro condizionamento.

È bastato un semplice campanello d’allarme con le elezioni amministrative per mettere in fibrillazione il regime che governa l’Italia. Ovviamente il variegato mondo progressista (che dal 2011 occupa tutti i gangli vitali del Paese) teme di essere chiamato a rispondere della profonda crisi in cui ha gettato il Belpaese che conta oltre 5 milioni di poveri e una classe media pressoché scomparsa. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha denunciato 940.000 posti di lavoro persi nel terziario. Da parte del Pd è così ricominciata la campagna denigratoria, con l’accusa di rilanciare il fascismo, nei confronti di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, così come era stato fatto in passato con Berlusconi, Renzi e Salvini.

Fino alla primavera del 2023 quando si terranno le elezioni politiche (sperando che l’Unione europea, Mattarella, Draghi & company non si inventino qualche pretesto per impedirle) aspettiamoci ogni genere di colpo basso per impedire che il centrodestra torni legittimamente a governare.

È legittima la preoccupazione dell’élite europea che si è assestata al potere se a Roma torna un governo che risponde agli interessi degli italiani e non più di lobby straniere.

Ovvio che un mutamento politico in Italia possa segnare un nuovo equilibrio anche in Europa. Ecco perché il sistema di potere italiano, connesso a quello europeo che lo sostiene, scatenerà una tempesta perfetta per impedire qualsiasi cambiamento.

Sono all’orizzonte nuove pandemie e relative restrizioni in modo d’alimentare la paura e tenere soggiogate le persone. Coloro che sono abituati ad usare il cervello e a porsi domande sono avvertiti: verrà loro fatta indossare la casacca dei complottisti, terrapiattisti, novax, etc. etc.

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