Stazione di Varese del Soccorso alpino esercitazione con l’impiego di barella speciale

Nei giorni scorsi la Stazione di Varese del Soccorso alpino ha organizzato una esercitazione specifica per il trasporto di feriti attraverso l’impiego del toboga, una barella speciale di lunghe dimensioni per il soccorso sulla neve, utilizzata da soccorritori con gli sci.

In particolare, l’operazione riguardava il recupero di un presunto infortunato, che aveva bisogno di essere trattato anche a livello sanitario: era infatti presente un medico, soccorritore del Cnsas e anche medico di elisoccorso. L’esercitazione si è svolta nel comune di Curiglia con Monteviasco, zona Alpone, a circa 1400 metri di quota, molto frequentata in questo periodo.

Di solito i luoghi scelti per le esercitazioni sono anche quelli in cui è più probabile che si verifichino certi tipi di incidenti. La zona scelta per questa simulazione di soccorso si trova tra la Svizzera e l’Ossola ed è considerata una meta molto appetibile per chi pratica sci d’alpinismo.

In questo periodo, inoltre, si deve tenere conto anche di come è cambiato il modo di frequentare la montagna: a causa di diversi fattori, tra cui il lockdown e la chiusura degli impianti, molte persone che prima avevano abitudini differenti adesso hanno cominciato ad andare in montagna con le ciaspole o con gli sci d’alpinismo. Sono attività che però possono essere praticate in sicurezza solo con una certa preparazione tecnica e con una buona conoscenza dell’ambiente della montagna d’inverno.

Solo nel mese di gennaio, la Stazione di Varese ha ricevuto già sette attivazioni: ricordiamo che  i dispositivi di autosoccorso (Artva, pala e sonda) sono obbligatori non solo per gli sci-alpinisti ma anche per chi va con le ciaspole o per gli escursionisti.

Averli con sé significa non solo essere in regola ma soprattutto aumentare le possibilità di salvezza in caso di valanghe, come del resto consultare i bollettini nivometeorologici o gli esperti della montagna. 

Condividi:

Related posts