Mischiare i vaccini è prudente?

Caro direttore,

approfitto della sua cortesia per far pervenire, nella forma da Lei ritenuta più opportuna, alle autorità sanitarie lombarde, in primis al coordinatore della campagna vaccinale dott. Guido Bertolaso, questa mia richiesta, in qualità di vaccinato con il vaccino monodose Janssen della Johnson & Johnson.

Quando in primavera mi sottoposi alla vaccinazione mi fu promesso, con granitica certezza, che questa pratica mi avrebbe messo al riparo da ogni rischio di contagio da Covid. Col tempo, tali certezze si sono venute lentamente sgretolando, nel contraddittorio irritante frinire dei grilli parlanti della coorte dei consulenti scientifici delle autorità politiche, fino a mettere a nudo l’infondatezza di tale proclama e pervenire alla determinazione che fosse necessaria la famosa dose Booster per poter contrastare, in modo risolutivo, il contagio.

Anche se il più canterino dei consulenti, che quotidianamente non ci fa mancare le sue catastrofiche e ballerine previsioni, già parla di quarta dose. Ora si dà il caso che la dose di richiamo per i vaccinati Janssen non sia disponibile ed agli stessi venga imposto il richiamo con uno dei due vaccini mRNA, Pfizer o Moderna. Ora, un minimo di prudenza, una delle virtù cardinali messe in sonno, da troppi, in questa stagione pandemica, anche e soprattutto riguardo ai vaccini per i bambini, suggerirebbe di evitare un innaturale mix di vaccini strutturalmente diversi.

Nonostante le assicurazioni, quanto credibili non si sa, dei consulenti scientifici governativi, alle cui capriole dialettiche abbiamo ormai fatto il callo, che garantiscono non esserci alcun problema e, anzi, sia un mix vincente, provo qualche giustificata ritrosia a sottopormi al richiamo con uno dei due vaccini proposti.

Per questo chiedo alle autorità sanitarie lombarde perché non permettono di effettuare la dose booster con il vaccino della Janssen. Non sarà per una mancata programmazione negli approvvigionamenti o per un incomprensibile appiattimento sul modello nazionale gestito dal gen. Figliuolo, o per altro motivo, magari inconfessabile. In ogni caso, mi spiace dirlo, sarebbe un ulteriore motivo, l’ennesimo, per incrinare il già fragile rapporto fiduciario che deve tra cittadino ed istituzioni.
Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.  Lettera firmata

Ci facciamo volentieri latori della sua richiesta presso le competenti autorità regionali, anche perché sappiamo esserci un buon numero di lombardi che attendono una risposta in merito, trovandosi nella sua stessa situazione. Abbiamo cioè girato la domanda all’Ufficio dell’assessore alla Sanità, Letizia Moratti. Attendiamo con lei fiduciosi una risposta. 

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