Moda, export made in Italy fondamentale per la ripresa

“Un segnale importante di ripresa di un settore, quello calzaturiero, che da sempre rappresenta un’eccellenza della produzione lombarda”. Così l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda commenta i dati resi noti dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, presentati nell’ambito di Micam, il Salone Internazionale delle Calzature in programma a Fiera Milano Rho.

Nel primo semestre dell’anno le esportazioni del settore calzaturiero lombardo sono aumentate del 36% rispetto allo scorso anno e dell’1,9% rispetto al periodo pre Covid.

La ricerca dimostra che rimane stabile il numero delle imprese attive nel settore, ma calano gli addetti (-136). Le prime destinazioni per l’export lombardo delle calzature sono gli Stati Uniti (+53% su gennaio-giugno 2020), la Francia (+25,1%), la Svizzera (+25,2%) e la Cina (+111,8%). Tra gli altri dati, le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, evidenziano incrementi sia per la produzione industriale (+13%) che il fatturato (+22%). Resta ancora elevato il gap rispetto al periodo pre-Covid. Se le vendite all’estero limitano il divario col 2019 attorno al -5% in valore (ma con un -11% in quantità nei primi 5 mesi), domanda interna, produzione industriale e fatturato restano decisamente al di sotto dei livelli di due anni fa

“Il futuro del Made in Italy – aggiunge l’assessore regionale – è l’export e da sempre Regione Lombardia promuove e sostiene le micro, piccole e medie imprese che fanno della tradizione, dell’attenzione al particolare e della continua ricerca dell’innovazione la ricetta vincente per la competitività. Il saper fare artigiano, tipico dei mastri lombardi, è un’eccellenza che porta alla produzione di prodotti unici, riconosciuta a livello internazionale”. 

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