Lombardia contrattazione integrativa per infermieri e operatori sanitari

La Giunta di Regione Lombardia su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha approvato le norme aggiuntive per infermieri e assistenti sanitari del Comparto sanità, dipendenti del Servizio sanitario nazionale, in materia di vaccinazioni.

“Il testo odierno – dice Letizia Moratti – richiama il Protocollo d’intesa, firmato il 26 novembre 2019, e sottolinea la centralità nel Contratto nazionale, all’interno del quale le Regioni possono dettare linee generali d’indirizzo nell’ambito della contrattazione integrativa”.

“Per Regione Lombardia, aggiunge l’assessore al Welfare, è un modo concreto per dare il giusto riconoscimento a questi operatori che da un anno si impegnano, con dedizione instancabile e competenza, al maggiore benessere dei lombardi. Un riconoscimento che costituisce un grande sforzo della Regione Lombardia nei confronti della categoria”.

I criteri concordati in materia di prestazioni aggiuntive, tra amministrazione regionale e rappresentanze sindacali, sono: il carattere di eccezionalità e temporaneità dell’istituto: non può essere utilizzato quale strumento di normale pianificazione delle attività istituzionali; l’utilizzo prioritario nel caso di carenza di personale; realizzazione su base volontaria; preventiva programmazione, condivisione e comunicazione formale dall’azienda ai dipendenti interessati; le prestazioni aggiuntive non possono avvenire a discapito del diritto alla fruizione delle ferie.

L’operatività viene garantita dal Comitato esecutivo vaccinazioni, di cui fa parte la direzione generale Welfare che coordina le Ats nell’attuazione del processo di vaccinazione sui territori. Nelle quali sono coinvolti operatori pubblici e privati, medici di medicina generale (Mmg) e pediatri di libera scelta, cooperative di Mmg (Medici di Medicina Generale) e farmacie.

Di seguito le prestazioni aggiuntive in materia di vaccinazioni:  sono remunerate con la tariffa oraria pari a 50 euro lordi omnicomprensivi ai fini Irpef, al netto degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione. II compenso può essere erogato per prestazioni effettuate anche prima della sottoscrizione dell’accordo, a decorrere dal 1° gennaio 2021, a quanti hanno dovuto necessariamente svolgere prestazioni aggiuntive per garantire l’attività vaccinale, previa motivazione dell’azienda sull’impossibilità di far svolgere l’attività in ambito istituzionale;  sono consentite al personale infermieristico e agli assistenti sanitari (art.1 comma 464 della legge 178/2020);- sono riconosciute solo al personale che presta attività sanitaria di vaccinazione;  sono riconosciute per turni di almeno 3 ore;- devono garantire una corretta proporzione tra l’attività istituzionale e l’attività incentivata;  sono consentite anche agli Irccs di diritto pubblico (analogamente alle Ats e Asst) con riferimento al personale infermieristico e agli assistenti sanitari nell’ambito dell’attività vaccinale.

Al restante personale del comparto, se coinvolto nella campagna vaccinale, potranno ora essere riconosciute ore aggiuntive incentivate, nell’ambito della contrattazione aziendale e nelle modalità consentite dalla normativa vigente, senza attingere dai fondi contrattuali.

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