Alleanza tra Regioni europee per accompagnare la transizione dell’Automotive

In Germania giovedì 17 novembre è stato messo a segno un punto importante per la difesa del settore automobilistico con trazione endotermica; filiera che in Lombardia conta oltre 1.000 aziende, 50 mila occupati e 20 miliardi di fatturato.

Alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, a Lipsia le regioni europee interessate hanno costituito l’Alleanza delle regioni dell’automotive. Occasione in cui Regione Lombardia ha incassato anche i complimenti di Nicolas Schmit, Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali nella commissione von der Leyen: sarà infatti la prima ad adottare il Patto Regionale per le Competenze (TCLF Pact for Skills).

Con l’obiettivo di accompagnare con gradualità la transizione del settore automobilistico evitando bruschi crolli, lo scorso 29 marzo, grazie all’istituzione di un tavolo riunitosi presso l’assessorato allo Sviluppo economico a Palazzo Lombardia, era già stato definito un manifesto per la giusta e razionale transizione di questo settore, documento inviato al Governo, alla Conferenza delle Regioni e presentato alla Commissione europea.

Coinvolti nei lavori, oltre all’assessore Guidesi: rappresentanti di Cluster Lombardo Mobilità, Cluster Aerospazio Lombardia, ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Confindustria Energia, ENI, UNEM – Unione Energie per la Mobilità, Assopetroli, Federchimica-Assogasliquidi, Federmetano e Assogasmetano.

“In risposta all’annuncio della Commissione Europea allo stop commerciale dal 2035 di auto a benzina e diesel – ha ricordato Guidesi -, i rappresentanti del Governo Draghi e della Commissione Europea si sono così visti recapitare un testo con idee e proposte concrete”.

Il manifesto, un’alzata di scudi su un settore ad alto tasso di esportazione e di innovazione, oltre che essere al secondo posto in Italia (al quinto in Europa), non è solo un grido di allarme, propone infatti alternative concrete.

In particolare, richiama il ruolo che potrebbero avere i combustibili rinnovabili e a basso contenuto carbonico, interessante soluzione nell’ottica della decarbonizzazione, limitando soprattutto l’impiego delle fonti fossili.

Il pacchetto di proposte si completa con l’adesione a obiettivi di miglioramento climatico previsti nell’Agenda 2030, ma senza accelerazioni, una diversa valutazione dei parametri di prestazione e ambientali nell’arco dell’intero ciclo di vita e soprattutto una rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e nelle tempistiche di attuazione.

“L’Alleanza nata in terra tedesca – ha aggiunto Guidesi – non è un punto di arrivo, ma l’acquisizione di un nuovo strumento con cui rinforzare la strategia difensiva del settore automotive, non essendo più la nostra voce sola, ma un coro ben intonato”.

“In particolare, – ha proseguito Guidesi – chiediamo un meccanismo europeo a sostegno di una transizione giusta ed equa delle produzioni industriali del settore automotive, ben tenendo in considerazione gli effetti sui distretti produttivi nelle regioni. Lo diciamo con forza: sull’altare della transizione non possiamo sacrificare competenze e capacità e soprattutto una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali”.

“In particolare, corriamo tre grandi rischi – ha continuato -. Il primo: le imprese della componentistica potrebbero non riuscire a convertirsi, con gli effetti che possiamo immaginare sull’occupazione in Lombardia, pensiamo anche solo alle piccole imprese a servizio dei grandi marchi. Il secondo rischio che intravediamo è che il mondo delle, costose, auto elettriche escluda una fetta importanti di cittadini dalla possibilità di acquistare un’automobile, il terzo è economico, strategico, produttivo e industriale, consegnando altri competitor extra europei un settore che abbiamo presidiato con non pochi sacrifici”.

“Come evitare questi rischi? Noi pensiamo – ha spiegato Guidesi – che per raggiungere gli obiettivi ambientali che sono stati giustamente prefissati, su cui noi ci vogliamo sentire coinvolti e impegnati, per cui l’impatto zero delle auto in circolazione, l’impatto zero della produzione e del fine vita di quelle auto (altra situazione che tendo a sottolineare con forza), la soluzione sia la piena neutralità tecnologica, il fatto di potere dare continuità al motore endotermico attraverso l’utilizzo di nuovi carburanti eco compatibili che ci consentano di raggiungere l’impatto zero nella circolazione”.

“Attraverso la neutralità tecnologica – ha ribadito Guidesi – alla Lombardia sarebbe consentito di utilizzare tutto il know-how di cui già la regione dispone, cosicché si possano sviluppare nuove opportunità di lavoro e di crescita”.

“Sviluppare alternative come quella dei biocarburanti – ha concluso Guidesi – può rappresentare anche un’occasione imprenditoriale. Certamente, si tratta dell’ennesima sfida per le imprese, che dovrebbero tuttavia essere sostenute per gli investimenti in ricerca e i necessari aggiornamenti. Sforzi a parte, potrebbe tuttavia essere una direzione in grado di salvaguardare ambiente e occupazione. La transizione è un processo che dobbiamo guidare, non subire”.

La prima riunione, su invito del ministro presidente della Sassonia e del Comitato europeo delle Regioni (CdR) tenutasi a Lipsia, ha permesso di concordare anche una strategia per l’attuazione del decalogo adottato dal CdR nella sessione plenaria di giugno. L’assessore è stato nominato vicepresidente con delega alle Competenze e alla forza lavoro.

A Lispia erano presenti i rappresentati delle seguenti regioni europee:
• Germania: Sassonia, Baden-Württemberg, Baviera, Sassonia-Anhalt e Saarland;
• Spagna: Valencia, Navarra, Andalusia e Castiglia e León;
• Francia: Grand Est, Borgogna-Francia-Coté;
• Italia: Lombardia, Piemonte, Abruzzo, Basilicata e Molise;
• Slovacchia: Trnava e Kosice.

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