Bisogna avere una bella vista per scorgere in profondità ciò che vale la pena di afferrare. Ho pensato di proporvi questa immagine, che già conoscete. Rivedo Gesù nel gesto di questa bambina che, pur di prendere qualcosa, entra nel sacco dell’immondizia. E l’immondizia è Matteo seduto al banco delle imposte. L’immondo esattore delle imposte romane. L’infame impostore. Eppure Gesù vede in lui ciò che giaceva coperto dalle colpe. Vale la pena per il maestro dallo sguardo spirituale entrare nella vita di questo uomo, entrare nella sua casa, nella sua compagnia di pubblicani. Gesù è consapevole del marciume in cui si cala. Chiama quelle persone malati, non recita falsi buonismi, nulla a che vedere con il nostro attuale senso di inclusività. Lui non li vuole “rispettare” nella loro scelta perché sarebbe un abbandonarli al male, un lasciarli tra i rifiuti. Il suo è più che formale rispetto, il suo è amore. Afferrò Matteo e lo chiamò. Gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.….https://lalocandadellaparola.com/2024/09/21/vide-in-lui/
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