Quella notte, per vincere le sette paure

0Sondrio, 23 dicembre 2020   |  IN LIBRERIA

Quella notte, per vincere le sette paure

“La presenza di Dio accanto a noi è un potente antidoto contro ogni paura!” (+M. Delpini). 

L’arcivescovo mons. Mario Delpini si accosta amorevolmente ai bambini, in questo periodo sconvolti dalla paura che turba gli adulti in seguito alle numerose notizie dolorose che turbano il nostro tempo. Per aiutare i bambini a superare questo dramma, l’Arcivescovo racconta la storia dei ragazzi di Betlemme che nella notte di Natale, incontrando Gesù, hanno ricevuto ciascuno la grazia di vincere le loro sette paure che li affliggevano.  

“La paura del buio” preoccupava Simone, un ragazzo di 12 anni noto a tutti per le sue arrampicate spericolate che faceva durante il giorno. Ma quando il sole tramontava, il buio gli faceva immaginare un mostro che lo assaliva, per cui Simone correva per sfuggire all’assalto. Ma quella notte vide una luce che veniva da una mangiatoia, e la madre, avvicinandosi, gli disse che da quando è nato Gesù la luce ha allontanato ogni mostro e il lupo pascola con l’agnello. Bisogna imparare a pregare: “Liberaci dal male”. Simone segue il consiglio, vince il buio: ha imparato a pregare. 

Giosuè è atterrito dalla ”paura dell’uomo cattivo” vestito di nero che abita in una vecchia casa e non parla con nessuno. Con gli amici Giosuè spiava quell’uomo, che dal comportamento risultava buono, ma triste. Mentre con gli amici Giosuè faceva volare gli aquiloni, gli si spezza il filo: l’aquilone precipita vicino all’abitazione dell’uomo cattivo e Giosuè avanza per riprendere l’aquilone, poi si blocca per paura, ma l’uomo lo invita a ripararlo insieme e diventano amici. Così apprende che l’uomo, dopo essere stato condannato, una notte ricevette la visita degli angeli che annunciavano: “ È nato il salvatore”. Da allora è cambiato e prega: “rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Da allora Giosuè non ha più paura dell’uomo vestito di nero e con lui prega quando gli ripara qualcosa di rotto. 

Tommaso un pomeriggio entra nel capanno di un contadino che aveva preparato le fragole per il compleanno del nipotino e ne fa una scorpacciata. Il contadino lo sgrida e Tommaso sente la “paura di Dio”, da cui teme un castigo perché immagina un Dio arrabbiato. Ma quella notte incontra Giuseppe tra i pastori, lo conduce alla mangiatoia e lo rassicura che il bambino è il vero Dio, che è Padre. Tommaso vince la paura quando recita: “Padre! Padre nostro che sei nei cieli…”. 

Giovanna doveva subire ogni giorno i litigi di mamma e papà, spesso per futili motivi, tanto che temeva che il papà non tornasse più. La notte Giovanna, dopo la litigata, piangeva sotto le coperte e pregava perché non si separassero. Quella notte, dopo che qualcuno bussò alla porta, il papà andò ad aprire: due viandanti, tra cui una donna che aspettava un bambino, chiedevano un riparo e il papà li colloca in una stalla. Durante la notte Giovanna vede una luce, ode un canto, c’è una festa. Gli angeli intonano …”e sulla terra pace agli uomini che egli ama”. Giovanna vede dalla finestra che papà e mamma si avvicinano e si abbracciano, come per chiedere perdono. Gli “angeli della pace” avevano visitato la terra e Giovanna non ha più paura. 

Giacomina si perde su una montagna boscosa mentre va in cerca di funghi con il padre. Corre per i sentieri, “la paura di perdersi” la riempie di angoscia, finché raggiunge il padre sul sentiero del ritorno. La paura resta ogni volta che entra nel bosco, ma quella notte vede una stella cometa che indica la strada e guida il cammino e non permette di sentirsi abbandonati. Quella notte Giacomina impara che in ogni cielo c’è una stella che guida il cammino e raccoglie la preghiera: “non abbandonarci alla tentazione”.

“La paura di essere escluso” dal campo di calcio affligge Efrem, ragazzo gentile ed educato che riesce bene a scuola, ma è impacciato e lento sul campo di calcio. Dopo il primo tentativo di rientrare, ottenuto col presentarsi in campo con un pallone nuovo, viene ancora escluso per un goal mancato. Bloccato in casa ed umiliato, un giorno all’alba vede dei pastori che girano per le strade del villaggio con parole liete. Si avvicina alla stalla, vede il bambino nella mangiatoia, mentre Maria canta: ”Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Efrem impara che non è importante essere al centro dell’attenzione: anche lui può, così com’è, “contribuire alla gioia degli altri”. 

Maddalena, il cui padre non ha orario di rientro dal lavoro e nessuna giustificazione dalla madre, che talvolta pure è assente, è assillata dalla “paura che succeda qualcosa” e si immagina le cose più terribili per lei o per i suoi. Quella notte il papà rientra emozionato ed invita Maddalena ad andare con lui nella vecchia stalla perché “è nato un bambino”. Tutti e tre, in una notte luminosa, trovano il bambino nella mangiatoia e tutti sono accolti in silenzio “con un sorriso beato”. “Il bambino è venuto per fare la volontà del Padre”. Maddalena comprende che anche la notte può essere il momento scelto da Dio per “dare gioia” con la nascita del suo Figlio bambino e inizia a pensare che ogni situazione può essere “un’occasione” per accogliere la visita di Dio e prega “Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà”. 

Mons. Delpini, con la sua ammirevole capacità di rapportarsi con le persone di tutte le età, attraverso i piacevoli “racconti di Natale ai bambini”, esorta tutti a sentirsi amati da Dio e a pregare come Gesù ci ha insegnato. Una lettura piacevole, coinvolgente e ricca di spunti spirituali, arricchiti dalle illustrazioni.  

Mario Delpini “Quella notte per vincere le sette paure” – Centro Ambrosiano – euro 1,80

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