Nel libro “Dio parla nel sogno” (editore Àncora, pag. 136, 15.50 euro) Padre Antonio Gentili e Anna Maria Vacca, con la prefazione di Davide Bertorelli e l’introduzione di Claudio Risè affrontano il valore del sogno come esperienza spirituale e psico analitica.
Il sogno, nella tradizione biblica ha da sempre un grande valore; nel libro Antonio Gentili tratta in particolare le correlazioni tra dimensione onirica e spiritualità.
L’innovazione del testo è quella di valutare l’argomento da un punto di vista antropologico quindi uno studio dell’essere umano delle sue diverse dimensioni: fisica, sociale, culturale, spirituale.
Per la complessità del tema l’approccio è multidisciplinare anche se Padre Gentili privilegia nell’analisi del sogno l’aspetto cristiano.
I sogni sono visti come messaggeri dell’anima come fossero la voce di Dio e grande attenzione è rivolta all’interazione tra preghiera, meditazione e sogni nonché alla vita di alcuni santi dove il sogno è stato fonte di ispirazione divina.
Collegandosi al lavoro di Carl Alfred Meier Padre Gentili sostiene che a livello psichico nell’uomo è presente una funzione religiosa autoctona e senza la sua accettazione l’essere umano non raggiunge l’equilibrio delle tre parti che lo caratterizzano quella fisica, quella psichica, quella spirituale.
Un altro aspetto importante è il rapporto del sonno e del sognare con la morte; in fondo l’addormentarsi equivale a morire ed il risveglio corrisponde con la rinascita e la resurrezione.
La vera questione è come riconoscere se alcuni sogni sono messaggi divini; questo è un aspetto da sempre dibattuto nel mondo cristiano che spesso ha portato ad opinioni contradittorie.
La chiesa riconosce il valore del sogno ma al tempo stesso lo teme: si tratta di ispirazione divina o influenza diabolica?
Questo dualismo nell’interpretazione del sogno come parte della vita spirituale, come si sottolinea nel libro, ha impedito l’elaborazione di una cultura cristiana nell’arte del sognare.
La stessa cultura laica ha impiegato molto tempo prima di riconoscere che il sogno è portatore di un messaggio spirituale.
Il sogno è come un regista occulto che ci presenta il passato, il presente, il futuro ed attraverso questo percorso simbolico definisce il nostro destino umano e spirituale.
Non ascoltare il sogno, considerando che l’equilibrio psichico è dato da un dialogo costante tra conscio-inconscio, viene vissuto dalla psiche come una perdita impedendo l’integrazione nella coscienza di contenuti che si accumulano nell’inconscio sovraccaricandolo e portando inevitabilmente ad uno squilibrio psichico.
In conclusione la crescita spirituale e religiosa va di pari passo con la crescita psicologica; se non si presta attenzione al sognare finiamo per impoverire la psiche. Nei sogni dobbiamo affrontare come spettatori inermi le nostre paure e dal tempo stesso è il momento in cui dall’alto ci viene indicata la via per poterle affrontare e superare.
