Varese, il caro-carburante allontana la ripresa

La corsa in rialzo dei prezzi della benzina (+11,5%) e del diesel (+12,3%) in appena una settimana è una notizia che toglie il sonno a imprese e famiglie e aziende già impegnate a fronteggiare i contraccolpi finanziari della pandemia. Lo rimarca Coldiretti Varese sui dati del Ministero dello Sviluppo economico sulla seconda settimana di febbraio in riferimento alla nuova fiammata del virus con i contagi in risalita, favoriti dalle varianti più aggressive, mentre si moltiplicano le zone rosse per circoscrivere i principali focolai evitando un lockdown generalizzato.

Lo “spread” alla pompa che distanzia l’Italia da altri Stati europei preoccupa perciò non poco famiglie ed imprese, già in difficoltà a causa della pandemia. In particolare, c’è timore per gli effetti che l’aumento potrà avere sull’intera economia nazionale, dal momento che, se salgono i prezzi del carburante, si riduce il potere di acquisto delle famiglie che hanno meno risorse da destinare ai consumi, mentre allo stesso tempo aumentano i costi per le imprese.

Il costo di un pieno del pieno al dettaglio da nord a sud della Penisola possono variare a seconda che si vada in una pompa servita o self service, che ci si trovi dentro la rete autostradale oppure che si faccia rifornimento in una cosiddetta pompa bianca, ossia fuori dalla rete delle grandi aziende petrolifere. Intanto, le rilevazioni della Coldiretti provinciale rilevano come, in provincia di Varese, più di 6 imprese su 10 sono convinte che bisognerà aspettare almeno la seconda metà del 2021 per una ripresa dell’economia italiana mentre solo una minoranza ritiene che il Paese potrebbe ripartire già entro il primo semestre.

“A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – rimarca il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori –  è certamente la filiera florovivaistica, ma più estensivamente anche l’intero nostro sistema agroalimentare, dove i costi della logistica sono particolarmente incisivi. Questo fatto potrebbe portare ad una brusca frenata di uno dei pochi settori economici che, nonostante la situazione generale dettata dalla pandemia, sta cercando di resistere non senza difficoltà, per permettere a tutti i cittadini di avere sempre a disposizione prodotti del territorio, rintracciabili e di qualità garantita. In queste condizioni è ora più che mai importante individuare alternative sostenibili, come previsto dal piano sul Recovery Plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia, e superare il deficit logistico sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

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