Inflazione, crescono prezzi degli alimentari ma per un azienda agricola su due bilanci in rosso

Crescono i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nel carrello, ma nelle campagne lombarde un’azienda agricola su due (49%) è costretta a lavorare in perdita, con una condizione di reddito negativo a causa dell’esplosione dei costi di produzione che superano di gran lunga quanto pagato agli agricoltori e agli allevatori per i loro prodotti.

È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in base a un’analisi su dati Crea nel sottolineare che secondo i dati Istat a marzo si evidenzia un’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari al consumo del +5,5% con l’inflazione che sale al +6,7%, valore che non si registrava da luglio 1991.

A livello nazionale – precisa la Coldiretti – nei campi e nelle stalle è crisi profonda con più di 1 azienda agricola su 10 (11%) che è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole. Nelle campagne – continua la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 38.800 euro in Lombardia contro i 15.700 euro rilevati in media a livello nazionale, secondo lo studio del Crea.

Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti – sono le coltivazioni di cereali che servono al Paese, dal grano al mais, a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato. In difficoltà serre e vivai per la produzione di piante, fiori, ma anche verdura e ortaggi seguiti dalle stalle da latte.

Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle – afferma la Coldiretti Lombardia – oltre a misure strutturali per programmare il futuro. “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi – commenta Paolo Carra, vice presidente Coldiretti Lombardia – e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

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