Caro energia dati Confindustria confermano rischio emergenza sociale

“Mi costa dire che avevamo ragione noi ad ottobre scorso quando lanciavamo l’allarme sui rischi dovuti al caro energia; non essendo intervenuti con interventi strutturali oggi i dati certificano una situazione seria e preoccupante”. Lo dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, commentando i dati di Confindustria secondo i quali la produzione cala dell’1,3 a gennaio a causa soprattutto del caro energia.

“I silenzi dell’Europa e i ritardi nel mettere a disposizione le risorse che servono – ha rimarcato – trasformeranno questa frenata produttiva in una emergenza sociale. Ribadisco che servono interventi economici urgenti e corposi calmierando i costi per prendere il tempo necessario a confrontarsi sulle strategie di medio lungo termine e sulle soluzioni strutturali”.

“La strategia dell’attesa sperando che questa situazione si dimostrasse temporanea è evidentemente fallita, ognuno si assuma le responsabilità che ha e le usi per decidere”, conclude Guidesi.

Inoltre, rivolto al ministro Giovannini aggiunge “Invito pubblicamente il ministro Giovannini a visitare una fabbrica in Lombardia dove, nonostante i tanti ordinativi, l’attività produttiva è sospesa a causa dei costi energetici ed i lavoratori sono in cassa integrazione”. E’ l’appello che l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi rivolge al ministro della Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini che oggi ha bocciato l’idea e posto dubbio sullo scostamento di bilancio per far fronte al caro energia.

“Senza le risorse necessarie per calmierare gli aumenti dell’energia, – continua Guidesi sempre rivolgendosi al ministro – le attività non riprenderanno e tra qualche mese si rischia un obbligato scostamento di bilancio, che Ministro Giovannini oggi ritiene evitabile, come unico mezzo per pagare la disoccupazione a tanti ex lavoratori”.

“Non bisogna mai dimenticare che il pil lo fanno le imprese ed i lavoratori, sempre che possano produrre e lavorare”, conclude il responsabile dello Sviluppo Economico lombardo.

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