La Fondazione Morandini di Varese ospita i “Quadrati” del museo Hopper-Ritter

Negli splendidi spazi della villa Zanotti, bene storico-architettonico significativo per la città di Varese, situata nel cuore della città in via Francesco del Cairo, la Fondazione Marcello Morandini si dedica alla conservazione e valorizzazione delle opere d’arte, di design ed i progetti di architettura di Marcello Morandini: una produzione che si presenta come “una sintesi delle arti, in cui l’artista misura la dimensione umana individuando e generando spazi, attraverso una geometria infinita”.

Per sua natura, la proposta culturale della Fondazione interessa un pubblico nazionale e internazionale, critici, curatori e operatori culturali, gli artisti, gli amanti dell’arte, del design, dell’architettura e i collezionisti d’arte.

Dopo l’esposizione “Arbeitskreis 1972/2022”, Esperienza Costruttiva Europea, inaugurata nel giugno del corrente anno e accompagnata da un prezioso catalogo con un saggio critico del prof. Marco Meneguzzo – in cui vengono chiariti la storia, gli scopi e il lavoro di questo movimento artistico – gli spazi della Fondazione hanno ospitato l’esposizione su Eugen Gomringer e la sua storia di pioniere per la “Poesia Concreta”.

La terza, importante, mostra viene dedicata, dal 26 novembre 2022 al 16 aprile 2023, a una parte della collezione di “arte concreta” di Marli Hoppe-Ritter del Museo Ritter di Waldenbuch, Germania. L’inaugurazione si è tenuta nel week-end scorso con la presenza della stessa titolare del Museo tedesco e del marito Hilmar Hoppe, della direttrice Barbara Willert, del sindaco di Waldenbuch, dei giornalisti e delle autorità. Le opere esposte spaziano dai dipinti di importanti protagonisti dei concretisti zurighesi alle composizioni sistematiche delle generazioni di artisti che li hanno seguiti, fino ai quadri geometrici e ai rilievi murali in vari materiali di artisti contemporanei provenienti da diversi Paesi europei.

La collezione tedesca, ospite della Fondazione Marcello Morandini, riunisce 39 opere di 35 artisti diversi, tra dipinti, oggetti pittorici e sculture dagli anni Sessanta a oggi. Tutte le opere che sono di impronta geometrica hanno specificamente a che fare con il quadrato come elemento di design artistico in termini di contenuto e di forma.

Nella conferenza stampa di presentazione della collezione Ritter sono stati indicati i criteri della selezione delle opere arrivate a Varese, tratte dalle 1200 geometrico-astratte del XX e XXI secolo presenti nella sede tedesca del museo Ritter, ubicato accanto alla fabbrica di cioccolato di Waldenbuch, vicino a Stoccarda, fondata nel secondo decennio del ‘900 dal nonno della signora Marli. E’ stata lei stessa a spiegare la genesi del museo Ritter inaugurato 17 anni fa proprio con una personale di Marcello Morandini, dando così il via a una lunga amicizia e collaborazione. Appassionata di arte Marli cominciò a collezionare dagli anni ’80 opere d’arte ‘quadrate’ (la forma delle tavolette di cioccolato prodotte dalla sua fabbrica).

La selezione delle opere ospitate nella mostra di Varese è concentrata sul tema del colore e sul relativo gioco di colori e forme elementari, che è di importanza fondamentale per l’arte “concreta”. Di conseguenza, la rappresentazione di ‘quadrati’ caratterizzati dal colore viene a porsi, presso gli spazi della Fondazione Morandini, in alternanza ed anche a contrasto col bianco-nero delle opere dell’artista varesino presenti presso la Fondazione. Opere ‘quadrate’, inoltre, alcune delle quali ‘rompono’ in modo giocoso la logica geometrica ed i rigidi ideali di regole, favorendo lo stupore per nuove invenzioni formali e associazioni di colori.

Colours in a Square – Works from the Marli Hoppe-Ritter Collection”, è dunque un evento che testimonia come la Fondazione Marcello Morandini costituisca per tutti un punto di riferimento nazionale e internazionale per l’arte, l’architettura, la fotografia, la poesia e la documentazione. Una mostra che – come ha riferito lo stesso Morandini – dimostra che è possibile presentare al pubblico eventi culturali che sono tali proprio perché legati alla proposta di presentazione di una pluralità di artisti di calibro internazionale: nello specifico, l’arte geometrica, l’arte ‘concreta’, il costruttivismo, che -dice Marcello – “dall’inizio del secolo XX, costituisce quasi la logica elementare per capire ogni altra arte e per capire gli sviluppi che possono avere i vari periodi dell’arte, circa la pittura e tutto il resto; tutti i movimenti sono nati da una forma e questa forma è un po’ l’alfabeto del rapporto tra artisti, tra culture e tra diverse discipline”.

Questa ‘missione’ artistica, che traspare dalle parole e dal vissuto dell’artista varesino, si esplicita anche in progetti annunciati in un prossimo futuro presso la Fondazione Morandini: la presentazione di una selezione di opere appartenenti alla Fondazione VAF, diretta dal collezionista tedesco Volker Feierabend, la quale ha sede, come deposito a lungo termine, presso il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Ma anche una ulteriore mostra “che susciterà grandi emozioni, per intelligenza, per acume o anche per ovvietà e si presenterà come eccezionale”- rivela Marcello.

Insomma, una immersione totale nel mondo dell’arte, della creatività e, nello stesso tempo, della logica: occasioni che sposano visione estetica e momenti formativi. Già, perché – come rivela la signora Morandini – la Fondazione varesina vuol essere, sul territorio, elemento propulsore per le nuove generazioni “innescando programmi di formazione culturale ed artistica, con visite guidate, dedicate alle scuole, studenti e docenti, a partire proprio dall’occasione della mostra con le opere geometriche provenienti dal museo Ritter”.

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