Ucraina chiama la Cei risponde

La presidenza, con in testa monsignor Gualtiero Bassetti, ha fatto in questi giorni il punto della situazione dell’emergenza che sta caratterizzando il paese assediato dalle truppe russe in occasione della chiusura dell’incontro “Mediterraneo frontiera di pace” svoltosi a Firenze.

Le testimonianze pervenute da Caritas Ucraina (chiesa greco- cattolica) e Caritas spes (chiesa latina) hanno consentito alla Conferenza dei vescovi italiani di mettere maggiormente a fuoco la situazione, la sua gravità e il percorso da seguire per poter aiutare i cittadini ucraini nel modo più fraterno ed efficace.

“C’è un grande bisogno di unità e sostegno – è stata la valutazione di Vyacheslav Grynevych, direttore di Caritas spes – di sentire che non siamo soli , che l’umanità è una grande famiglia e che il Signore è vicino e vede il sonno inquieto degli uomini, la preoccupazione delle madri, ascolta le preghiere degli anziani e il suo cuore palpita all’unisono con i nostri cuori”. Il bisogno avvertito dall’Ucraina di sentire la voce e le mani dell’Europa strette al suo dolore è stato riaffermato dalle parole della presidente di Caritas Ucraina Tetyana Stawnychy: “Abbiamo bisogno della vostra solidarietà – ha aggiunto – e delle vostre preghiere, del vostro sostegno per avere la possibilità di rispondere alla crisi umanitaria e assistere le persone colpite dalla guerra”. Parole che hanno indotto la Cei a rivolgersi ancora una volta ai sessanta vescovi del Mediterraneo affinché si facciano promotori di pace e solidarietà. La presidenza della Cei ha poi ribadito la necessità di dare sempre nuova linfa vitale alla raccolta fondi promossa dalla Caritas Italiana .

“In questa fase – ha aggiunto la Conferenza dei vescovi – è importante non disperdere le azioni ma seguire le indicazioni che la Caritas Italiana fornirà in base all’evoluzione della situazione, Caritas Italiana è infatti in costante collegamento con le Caritas in Ucraina e in coordinamento con Caritas Europa e Caritas Internazionale e resta accanto alla popolazione confermandosi una presenza instancabile nell’emergenza e con una costante attenzione alle persone”.

Secondo le stime, gli ucraini che potrebbero bussare alle porte dell’Europa i prossimi giorni variano da uno a cinque milioni. Sul sito della Cei è possibile rinvenire una serie di Iban attraverso i quali è possibile fare donazioni da convogliare poi all’Ucraina per le necessità più impellenti.

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