In Duomo l’Arcivescovo ha ordinato 15 nuovi sacerdoti ambrosiani

Stamane, sabato 10 Giugno, nel corso di una solenne celebrazione eucaristica nel Duomo di Milano, l’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, ha conferito l’ordinazione presbiterale a 15 nuovi sacerdoti della Diocesi ambrosiana.

In un Duomo gremito erano presenti, oltre ai familiari dei futuri presbiteri, gli amici, i fedeli delle parrocchie di origine e di quelle in cui i seminaristi hanno svolto le prime esperienze pastorali.

Ispirandosi alle letture della Messa, nella sua omelia l’Arcivescovo ha ricordato che «noi oggi non celebriamo una sorta di reclutamento di truppe speciali per una qualche missione di resistenza al male e di costruzione della pace. Noi celebriamo le ordinazioni presbiterali, cioè il dono dello Spirito che consacra questi uomini perché siano associati alla missione di Gesù, con lo stile di Gesù, con la forza e la sapienza che vengono dall’alto, così diverse dalla sapienza e dalla potenza che viene dalla terra».

I nuovi sacerdoti, che hanno un’età compresa tra i 24 e i 32 anni, sono chiamati, seguendo l’insegnamento dei discepoli, a «non abbandonare la via di Gesù», ha proseguito mons. Delpini, che non ha eluso il tema della progressiva diminuzione dei sacerdoti, ma ha ricordato: «Non conta l’essere tanti o l’essere pochi: conta essere con Gesù».

Nelle parrocchie in cui inizieranno il loro ministero (la comunicazione sulle destinazioni avverrà il 22 giugno alle 11.45 nella Cappella arcivescovile) i preti novelli non dovranno «costruire la Chiesa su di sé», non sono «eroi chiamati a imprese solitarie», perchè, ha sottolineato ancora l’Arcivescovo, «solo una comunità può diffondere tra gli uomini che Dio ama la vocazione alla fraternità. I preti non sono ordinati per costruire la Chiesa su di sé, il fondamento sono gli apostoli e i profeti e la pietra angolare è Cristo Signore».

Infine, mons. Delpini ha ricordato ai nuovi presbiteri e a tutti i presenti che, come fecero i pastori a Betlemme, «la parola che la Chiesa ha da dire è la verità di Dio che si è rivelata nel bambino Gesù. Ci portiamo dietro enormi biblioteche e forse non riusciamo a dire l’essenziale. O parliamo troppo o siamo muti a proposito dell’essenziale. Questa umanità ferita ha certo bisogno di comprensione, di antidolorifici, ma la salvezza, la speranza viene solo da Gesù».

Milano, 10 giugno 2023   |  

CHIESA

In Duomo l’Arcivescovo ha ordinato 15 nuovi sacerdoti ambrosiani

Stamane, sabato 10 Giugno, nel corso di una solenne celebrazione eucaristica nel Duomo di Milano, l’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, ha conferito l’ordinazione presbiterale a 15 nuovi sacerdoti della Diocesi ambrosiana.

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In un Duomo gremito erano presenti, oltre ai familiari dei futuri presbiteri, gli amici, i fedeli delle parrocchie di origine e di quelle in cui i seminaristi hanno svolto le prime esperienze pastorali.

Ispirandosi alle letture della Messa, nella sua omelia l’Arcivescovo ha ricordato che «noi oggi non celebriamo una sorta di reclutamento di truppe speciali per una qualche missione di resistenza al male e di costruzione della pace. Noi celebriamo le ordinazioni presbiterali, cioè il dono dello Spirito che consacra questi uomini perché siano associati alla missione di Gesù, con lo stile di Gesù, con la forza e la sapienza che vengono dall’alto, così diverse dalla sapienza e dalla potenza che viene dalla terra».

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I nuovi sacerdoti, che hanno un’età compresa tra i 24 e i 32 anni, sono chiamati, seguendo l’insegnamento dei discepoli, a «non abbandonare la via di Gesù», ha proseguito mons. Delpini, che non ha eluso il tema della progressiva diminuzione dei sacerdoti, ma ha ricordato: «Non conta l’essere tanti o l’essere pochi: conta essere con Gesù».

Nelle parrocchie in cui inizieranno il loro ministero (la comunicazione sulle destinazioni avverrà il 22 giugno alle 11.45 nella Cappella arcivescovile) i preti novelli non dovranno «costruire la Chiesa su di sé», non sono «eroi chiamati a imprese solitarie», perchè, ha sottolineato ancora l’Arcivescovo, «solo una comunità può diffondere tra gli uomini che Dio ama la vocazione alla fraternità. I preti non sono ordinati per costruire la Chiesa su di sé, il fondamento sono gli apostoli e i profeti e la pietra angolare è Cristo Signore».

Infine, mons. Delpini ha ricordato ai nuovi presbiteri e a tutti i presenti che, come fecero i pastori a Betlemme, «la parola che la Chiesa ha da dire è la verità di Dio che si è rivelata nel bambino Gesù. Ci portiamo dietro enormi biblioteche e forse non riusciamo a dire l’essenziale. O parliamo troppo o siamo muti a proposito dell’essenziale. Questa umanità ferita ha certo bisogno di comprensione, di antidolorifici, ma la salvezza, la speranza viene solo da Gesù».

Prima della benedizione finale, mons. Delpini ha letto un messaggio del cardinale Angelo Scola, arcivescovo emerito della Diocesi: «offro le fatiche legate alla mia età – scrive tra l’altro Scola – per questi giovani che si fanno coraggiosi testimoni nel travagliato mondo di oggi».

Domenico Alonge, 28 anni, di Gorgonzola (MI), nato in Sicilia si sposta poi da adolescente con la famiglia a Milano. Dopo il liceo classico studia infermieristica. Decisive per la sua vocazione l’esperienza in oratorio, dove ha anche ricoperto il ruolo di educatore.

Francesco Baroni, 30 anni, di Vignate (MI), un’infanzia divisa tra gruppo scout e vita in oratorio anche come animatore. Matura la scelta di diventare prete grazie all’incontro con un seminarista mentre frequenta la triennale in Agrotecnologia.

Matteo Biancardi, 27 anni, di Melzo (MI), dopo il liceo scientifico si laurea in Lettere moderne all’Università Cattolica. Il discorso di Papa Francesco durante la GMG di Cracovia del 2016 ha rappresentato un momento chiave per la sua vocazione.

Riccardo Bombelli, 24 anni, di San Vittore Olona (MI), diversi anni di oratorio alle spalle, decide di entrare in Seminario subito dopo la maturità, una scelta che fino ad un anno prima non era nei suoi piani.

Riccardo Borgonovo, 26 anni, di Binzago (MB), un diploma in studi tecnici con indirizzo turistico e un anno di giurisprudenza le sue esperienze prima di entrare in Seminario. Da sempre attivo nella vita parrocchiale matura la sua vocazione anche grazie al confronto con i preti della comunità.

Alessandro Foti, 25 anni, cresce nell’oratorio della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Nell’estate tra la seconda e la terza media, durante una Messa in montagna, un brano del Vangelo che lo colpisce in modo particolare dà inizio al suo cammino di fede.

Matteo Garzonio, 30 anni, di Gallarate (VA), fin da bambino ha l’aspirazione a diventare prete. Tuttavia matura la scelta di entrare in Seminario all’università, dove studia Scienze dell’educazione.

Gabriele Gerosa, 32 anni, di Vedano al Lambro (MB), cresce in oratorio dove ricopre anche il ruolo di coordinatore coltivando la passione educativa. Appassionato di sport – è stato anche arbitro di calcilo – a 26 anni, interrompendo gli studi in Giurisprudenza, sceglie di entrare in Seminario.

Giovanni Grimoldi, 30 anni, di Muggiò (MB), un cammino nella fede maturato in famiglia e nel movimento di Comunione e Liberazione. Durante gli anni in università – dove studia Giurisprudenza – decide di entrare in Seminario.

Matteo Lozza, 29 anni, di Cerro Maggiore (MI), frequenta da sempre la sua parrocchia e fa esperienze come scout. Dopo il diploma scientifico, qualche anno di Chimica e Tecnologia farmaceutiche in università e un’esperienza politica nel suo Comune sceglie la strada del Seminario.

Raffaele Mottadelli, 27 anni, di Robbiano (MB), appassionato di sport, vive l’oratorio come seconda casa. Prima di entrare in Seminario studia nella facoltà di Educazione professionale.

Jacopo Speroni, 28 anni, di Abbiate Guazzone (VA), dopo aver frequentato il liceo classico sceglie di proseguire gli studi in Lettere classiche conseguendo la laurea triennale. Decisivi per la sua vocazione la frequentazione dell’oratorio e la GMG di Madrid del 2011.

Alessandro Torretta, 26 anni, di Vanzaghello (MI), già durante l’adolescenza i primi semi della vocazione sacerdotale che però germogliano dopo un’esperienza universitaria al Politecnico di Milano. Frequenta l’oratorio diventando anche animatore, catechista e responsabile del gruppo chierichetti.

Luca Valenti, 26 anni, di Rho (MI), dopo il liceo artistico frequenta un anno di Filosofia alla Statale di Milano, poi sceglie la strada del Seminario. Decisive le sue esperienze da chierichetto e da educatore in oratorio.

Marco Zambon, 25 anni, di Busto Arsizio (VA), si diploma al liceo classico e poi, dopo anni passati in oratorio, sceglie di entrare in Seminario anche grazie a incontri significativi con preti e suore.

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