In Duomo a Milano e a Tradate l’ultimo saluto a Mons. Stucchi

La Santa Messa di esequie di Monsignor Luigi Stucchi, Vescovo ausiliare di Milano, è stato presieduta nel Duomo di Milano questa mattina, venerdì 23 Dicembre, dell’Arcivescovo Mario Delpini.

Messaggi di cordoglio sono stati inviati dal Cardinale Angelo Scola, dal Presidente della Cei e Mons. Paolo Martinelli, Vicario Episcopale per la vita consacrata, ruolo in precedenza ricoperto dallo stesso Mons. Stucchi.

Alla funzione religiosa erano presenti il Cardinale Oscar Cantoni, Arcivescovo di Como, diversi Vescovi, sacerdoti, religiose, diaconi e tanti fedeli giunti da vari luoghi della Diocesi.

Tra le autorità civili erano presenti: l’assessore di regione Lombardia Raffaele Cattaneo, il consigliere Fabio Pizzul, e i sindaci di Valmadrera (Lc) Antonio Rusconi, di Tradate Giuseppe Bascialla, Sulbiate Carla Alfonsa Della Torre, i due Comuni nei quali Monsignor Stucchi aveva esercitato a lungo il suo Ministero e quello del suo paese natio.

Monsignor Stucchi nato a Sulbiate (MI) il 17 agosto 1941, ordinato presbitero il 28 giugno 1966, Luigi Stucchi ha svolto le prime esperienze come vicario parrocchiale a Valmadrera (LC) e Lecco.

Qui, dal 1973 al 1986, ha ricoperto anche la carica di direttore del settimanale cattolico “Il Resegone”. Dal 1986 al 2003 è stato parroco a S. Stefano Protomartire di Tradate (VA) e dal 1989 al 2003 decano del decanato Tradate. Nominato nel 2003 e fino al 2012 vicario episcopale della Zona II (Varese), mons. Stucchi è stato ordinato vescovo ausiliare della Diocesi il 5 giugno 2004. Da quello stesso anno, e fino al 2022, è stato presidente dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi Beato Paolo VI, presso Villa Cagnola a Gazzada Schianno (Va), dove risiedeva dal 2012.

Ha ricoperto inoltre vari incarichi come vescovo delegato per la Conferenza episcopale lombarda negli ambiti della pastorale scolastica, della scuola cattolica e della formazione permanente del clero. Tra i suoi ultimi incarichi diocesani, dal 2012 al 2020, quello di vicario episcopale per la vita consacrata femminile. Il 30 aprile 2020 è divenuto vescovo emerito.

Nel corso dell’omelia l’Arcivescovo, si è chiesto “Che cosa si può dire di Mons. Luigi Stucchi”” la risposta senza esitazione è stata: “Forse basta dire che è stato un discepolo”

“Il discepolo segue il maestro, anche quando il Maestro lo invia”, ha ricordato mons. Delpini “

Non diventa mai maestro, sempre discepolo. E ogni giorno porta a compimento la missione affidata: la missione di dare pace, di offrire il perdono di Dio, di aiutare i fratelli e le sorelle a seguire il buon Pastore che chiama. Il discepolo diventa interlocutore di altri discepoli, si fa carico del loro cammino, rianima le loro stanchezze, orienta le loro scelte. È solo un discepolo, ma si lascia ispirare dallo Spirito di Dio. Ecco che cosa canta il discepolo: gli stupefacenti percorsi di grazia che portano al compimento della vocazione di ciascuno.

Il discepolo, seguendo Gesù, attraversa valli oscure, incontra incomprensibili ostilità, non tutti gli sono amici. Eppure il discepolo non è nemico di nessuno. Non tutti hanno stima dei discepoli, eppure i discepoli hanno stima di tutti e cercano di comprendere e di perdonare, di perseverare nella pazienza e nella testimonianza. Subiscono umiliazioni, non umiliano nessuno; sono infatti discepoli del Maestro mite e umile di cuore.

Stanno sotto gli occhi dei nemici come fratelli che tendono la mano e rivolgono il saluto: non sono indifferenti a nessuno: sono solo discepoli di Gesù che è venuto perché tutti siano salvati, abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Ecco che cosa canta il discepolo la mensa offerta a tutti, anche ai nemici”

Avvicinandosi alla conclusione l’Arcivescovo ha tenuto a sottolineare che mons. Stucchi “Durante la sua vita, la sua specialità non era cantare, ma ora credo che tutta la sua vita si presenti al Signore con l’esultanza e il cantico del credente: felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni nella mia vita, la vita senza giorni e senza notti, la vita di Dio.”

A Tradate nel pomeriggio il Vicario Episcopale della zona di Varese, Mons. Giuseppe Vegezzi presenti numerosi fedeli, ha presieduto un’altra celebrazione nella chiesa di Santo Stefano prima che la salma fosse tumulata nel cimitero comunale nell’area riservata ai sacerdoti della Comunità.

Originario di Sulbiate Mons. Stucchi aveva espresso il desiderio di essere sepolto accanto agli altri preti della Comunità di Tradate.

Condividi:

Related posts