Il 47° Palio delle sei contrade di Masnago, quartiere di Varese, si tiene dal 23 al 30 Giugno sul tema “Comunità in giubilo, speranza che salva”.
Domenica 29 in occasione della Santa Messa nella solennità dei santi Pietro e Paolo, alle ore 11:00, l’intera comunità pastorale Maria Madre Immacolata festeggerà il parroco don Giampietro Corbetta per il trentacinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
Nell’occasione si procederà anche al rito del Faro all’investitura dei capitani di Contrada e alla presentazione del cencio 2025.
Venerdì 27, alle ore 21, nella cripta in via Petracchi, don Tommaso Benzoni darà la sua testimonianza sul tema del Palio svolgendo la relazione “Qual è la speranza che ci fa dire di sì a Cristo?”
Sabato 28, alle ore 21:30, è previsto il corteo storico che, partendo dal parco Mantegazza, si chiuderà sul sagrato della chiesa con uno spettacolo di funambolismo e fuochi d’artificio. Lungo il percorso si esibiranno gli Sbandieratori e i Musici di Fenegrò.
Nel corso del Palio sono anche previsti tornei sportivi presso l’oratorio: volley femminile under 12 e 14 anni e calcio maschile under 10/12 e 14 anni.
Si giocherà nei giorni lunedì 23, martedì 24 e mercoledì 25 con inizio degli incontri alle ore 20:30; eventuali recuperi per partite rinviate per maltempo si effettueranno giovedì 26. Le finali si terranno domenica 29 a partire dalle ore 15:30.
Le iscrizioni ai tornei dovranno pervenire entro giovedì 19. Informazioni: per il calcio, Pietro, al numero 349 675 4429; per il volley, Giordano, 340 165 0291.
Come da consolidata tradizione nelle serate dal 23 alla 29 sarà aperto il banco gastronomico. Per per i pranzi di sabato 28 e domenica 29 è consigliata la prenotazione utilizzando il modulo sul sito www.comunitapastoralemami.it.
La conclusione del Palio è prevista, a partire dalle ore 21:00 di domenica 29, sul sagrato della chiesa con il concerto “… e le stelle stanno a guardare”.
Lunedì 30, alle ore 20:45 nella chiesa parrocchiale, è infine prevista la Santa Messa concelebrata dai sacerdoti nativi o passati da Masnago e al termine della quale, sul sagrato, saranno festeggiati gli anniversari di ordinazione presbiterale di alcuni sacerdoti.
A spiegare il senso del Palio, che è di natura religiosa, ha provveduto il parroco don Giampietro Corbetta il quale ha ricordato che «quello che abbiamo voluto assumere come tema per il Palio delle 6 contrade di quest’anno è il binomio “gioia – speranza”.
Due aspetti della vita che riteniamo importanti vadano a braccetto. Uno degli insegnamenti più forti che io personalmente ho tratto da Papa Francesco è stato quello che il cristiano non anestetizza il dolore, neppure quello più grande che fa vacillare la fede; e non vive la gioia e la speranza come fosse sempre carnevale.
«Una gioia senza speranza è un semplice divertimento, una passeggera allegria». E «una speranza senza gioia non è speranza, non va oltre un sano ottimismo».
Educare alla speranza significa educare alla vita e alla gioia. Educare alla speranza e dare significato a tutto ciò che siamo, che facciamo, in cui crediamo.
Educare alla gioia significa educare i figli a gustare le realtà più belle della vita nel modo più profondo e alto possibile.
E qui vengo ad un passaggio ulteriore circa la speranza: sperare solleva, guarisce, ci aiuta a rendere possibile l’impossibile. Ma, per esprimersi, la speranza deve trovare uno spazio concreto. Quello in cui viviamo.
È suggestivo come in ebraico “speranza” si dica con la parola che indica “corda”, “filo”. Sperare significa pensare che una corda metta in relazione il mio essere con quello di qualcun altro, che un filo leghi gli avvenimenti apparentemente caotici che avvengono nella realtà in cui vivo.
La speranza è credere che dall’altro capo della corda c’è qualcuno che la regge. La disperazione, al contrario, è credere di essere soli a reggere la corda. E da questo dipende tutta la nostra vita, tutta la realtà in cui viviamo: quando morirai avrai vissuto come terra di speranza o come terra disperata?
Proprio per questo oggi respiriamo tanto disagio intorno a noi: perché invece che imparare dalla realtà, invece di amarla con tutto quello che c’è, noi scappiamo.
Si ha paura di fermarsi, di guardarsi in faccia, di accettare i momenti di vuoto, di ascoltarci.
La speranza ha bisogno della realtà per esistere. Non ci si innamora mai di un’idea, ci si innamora di ciò che esiste, di ciò che tocco, che respiro, che sogno.
La speranza, come l’amore, è concreta, ha bisogno della volontà. Sperare è una decisione, non una percezione. Decido di sperare, non lascio che accada.
Ecco allora il messaggio che intendiamo trasmettere quest’anno:
– Messaggio gratuito: tu uomo hai ricevuto una chiamata; perché se perdi dell’oro potrai ritrovarlo, ma se perdi un’occasione, non potrai ritrovarla… diamo speranza all’uomo di oggi comunicando che ci sono ancora motivi per far festa.
– Vivere: infinito presente; ciascuno nel proprio presente si senta chiamato a costruire qualcosa di grande perché noi non siamo ancora stanchi di vivere.
– Chiedimi se sono felice; perché io non aspetto altro che rendere partecipe anche te di quel gusto della vita che ho incontrato.
Ci vediamo al Palio quest’anno? Forse la nostra gioia farà correre anche te verso una nuova resurrezione!».