Cardinale Bassetti auguri di buon lavoro a Mario Draghi

L’ex Presidente della Banca Centrale Europea e ora neopremie Mario Draghi ha avuto anche le felicitazioni e gli auguri del presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Perugia -Città della Pieve, cardinale Gualtiero Bassetti. “Signor Presidente del Consiglio dei ministri – si legge nella missiva inviata a Draghi – a nome mio e della Conferenza Episcopale Italiana vorrei formularle i migliori auguri per l’importante e delicato compito che attende Lei e il nuovo Governo in una fase tanto complessa per la storia del nostro paese, dell’Europa e del mondo intero.

Abbiamo seguito con trepidazione e preoccupazione gli sviluppi della recente crisi politica, ben sapendo che l’Italia ha bisogno di unire le forze per affrontare le pesanti, persino tragiche ricadute della pandemia da Covid-19″.

Un’emergenza che la Cei ha avuto presente fin da subito e per la quale ha colto la necessità immediata di dare il suo contributo per fronteggiare, ricorda il presidente della Cei, “le molteplici fratture sanitarie, sociali, economiche ed educative” che hanno finito, aggiunge, per generare “nuove e diffuse povertà”. Respira nelle parole di monsignor Bassetti il concetto di come Chiesa e Stato siano chiamate a fare fronte comune per prendersi sulle spalle queste emergenze e cercare piano piano di attenuarle fino ad azzerarle. Sfida non semplice ma doverosa da raccogliere.

Il prosieguo è un’apertura di credito esplicita: “siamo certi che Ella – scrive monsignor Bassetti – vorrà assegnare una prioritaria attenzione proprio alle persone e alle famiglie maggiormente segnate dalla sofferenza, dalla precarietà e dalla crisi economica, abbiamo anche potuto apprezzare, in continuità con i suoi precedenti incarichi, una particolare sottolineatura dell’orizzonte politico europeo, con uno sguardo rivolto alla solidarietà tra le Nazioni, alla pace, allo sviluppo economico e alla giustizia sociale”.

Bassetti promette al Governo un atteggiamento di massima collaborazione precisando che la Chiesa “sarà un interlocutore attento e collaborativo, come sempre avvenuto, nel rispetto delle reciproche competenze”. E accompagna l’augurio di un buon lavoro al Governo che si è da poco costituito “con la preghiera”.

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