A Varese il mondo salesiano in festa per onorare don Bosco

Festa grande oggi per i tanti ragazzi che frequentano le scuole salesiane in tutto il mondo per onorare la memoria di san Giovanni Bosco, apostolo della gioventù (16 Agosto 1815 – 31Gennaio 1888).

Anche Varese fa la sua parte grazie ai due istituti presenti in città, “A.T. Maroni” e “Maria Ausiliatrice”, che educano diverse centinaia di ragazzi di ogni ordine e grado della scuola.

L’odierna giornata s’è aperta con la Messa celebrata nella chiesa della Brunella per gli alunni di “Maria Ausiliatrice” e nella basilica di San Vittore per quelli dell’ “A.T.Maroni” (nella foto).

La partecipazione ad entrambe le celebrazioni è stata nutrita confermando la capacità di attrazione, anche sotto il profilo religioso, del metodo salesiano, in grado di coinvolgere tanti genitori accanto ai loro figli. Nell’omelia della Messa in San Vittore, il salesiano don Stefano Mascazzini ha ricordato il primo sogno di don Bosco in cui la Madonna lo invita a crescere «forte, umile e robusto».

All’età di nove anni il Santo fu “folgorato” da un sogno che avrebbe poi trascritto nelle sue memorie.

«In quel momento vidi una donna di maestoso aspetto, vestita di un manto, che risplendeva da tutte le parti», sono le parole di don Bosco, «come se ogni punto di quello fosse una fulgidissima stella. Scorgendomi sempre più confuso nelle mie domande e risposte, mi accennò di avvicinarmi a lei, mi prese con bontà per mano e mi disse:

– Guarda.

Guardando mi accorsi che quei fanciulli erano tutti fuggiti ed in loro vece vidi una moltitudine di capretti, di cani, orsi e di parecchi altri animali.

– Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte e robusto: e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo per i miei figli.

Volsi allora lo sguardo ed ecco invece di animali feroci, apparvero altrettanti mansueti agnelli, che, saltellando, correvano attorno belando, come per fare festa a quell’uomo e a quella signora.

A quel punto, sempre nel sonno, mi misi a piangere, e pregai a voler parlare in modo da capire, poiché io non sapevo quale cosa volesse significare. Allora ella mi pose la mano sul capo dicendomi:

– A suo tempo tutto comprenderai.

Ciò detto, un rumore mi svegliò; ed ogni cosa disparve.

lo rimasi sbalordito. Mi sembrava di avere le mani che mi facessero male per i pugni che avevo dato, che la faccia mi dolesse per gli schiaffi ricevuti. Quel personaggio, quella donna, le cose dette e quelle udite, mi occuparono talmente la mente che, per quella notte, non mi fu più possibile prendere sonno».

Al termine della Messa in San Vittore ad ogni studente è stato consegnato un braccialetto con scritto “Santo è la mia meta”.

Oggi niente lezioni nelle scuole salesiane, ma mattina e pomeriggio di grande festa secondo un programma pensato dagli insegnati espressamente per i propri studenti.

Oltre al pranzo in un clima di convivialità previsti, tra gli altri un laboratorio per la creazione di candele, tornei di diverse discipline sportive e un intrattenimento/testimonianza del clown Pimpa.

Ieri sera, lunedì 30 Gennaio, i cancelli dell’ “A.T.Maroni” si erano aperti per accogliere gli ex allievi che, dopo la Messa, si sono intrattenuti ad un’apericena offerta e confezionata con prodotti preparati dagli attuali allievi.

Al simpatico evento hanno preso parte, tra gli altri, il prevosto monsignor Luigi Panighetti e il sindaco, Davide Galimbarti.

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