La chiesa dedicata a Sant’Albino, eretta su uno dei sette colli di Varese, si raggiunge dopo essersi inerpicati fino al culmine dell’omonima via che s’imbocca da viale Europa procedendo dal centro della città in direzione Sud.
Grazie al prezioso, quanto faticoso, lavoro dei volontari di “La Varese nascosta”, sodalizio nato nell’Agosto del 2015 e dell’Associazione culturale Sarisc di Gavirate, la chiesa sta tornando agibile e, compatibilmente con le risorse raccolte dalle offerte, completamente restaurata.
Luigi Manco, presidente de “La Varese nascosta”, spiega che «è stata una grande soddisfazione avere ripristinato, oltre agli arredi interni, la campana della chiesetta, che dopo quarant’anni di silenzio è tornata a risuonare sopra il colle di Cartabbia».
Sant’Albino, eretta nel XVIII secolo, è attualmente di proprietà delle famiglie Speroni e Visco che l’hanno ereditata dai bisnonni a metà dell’Ottocento.Nella mattina di domenica 16 Marzo la chiesetta si è ripopolata di fedeli che hanno partecipato alla benedizione delle candele votive impartita da padre Vicente de la Fuente, cappellano dell’Università degli Studi dell’Insubria.
La tradizione della benedizione di ceri è spiegata dal documento “Visita pastorale, Pieve di Varese, vol. 40, fol. 215, Bosto, 1755 del Card. Pozzobonelli” in cui si legge che «quel popolo (di Bosto) suole procedere supplicante all’oratorio di Sant’Albino situato nel territorio di Capolago il primo giorno di Marzo e lì ogni famiglia consegna al parroco (di Capolago) un obolo e mezzo, con l’onere a carico del parroco (di Bosto) di offrire a sua volta due ceri di sei once».
Nel pomeriggio, dopo la visita guidata della studiosa di storia locale, professoressa Albertina Galli De Maria, introdotta dalla scrittrice Lara Rosso, la cantautrice dialettale Diana Ceriani ha intrattenuto il pubblico con canzoni e racconti del passato.
La giornata s’è conclusa con la “preghiera per la pace dei popoli” e la benedizione solenne con la reliquia di sant’Albino (donata dalla Curia milanese nel 1700) impartita da don Giampietro Corbetta, parroco della Comunità pastorale Maria Madre Immacolata.
La festa di sant’Albino di Angers (Vannes, 450 circa – Angers, 1° Marzo 550), monaco e vescovo francese che biasimò i costumi scellerati dei potenti e s’impegnò per il III Concilio di Orléans volto al rinnovamento della Chiesa, si celebra il primo giorno di Marzo. Quest’anno per una serie di impegni pastorali dei sacerdoti della Comunità e per completare il riordino della chiesa la data della celebrazione della festa è stata posticipata alla domenica 16.
Didascalia: un momento della benedizione, esterno della chiesa e attivazione della campana restaurata.

