Varese saluta l’ingegner Carlo Ferrarin, figlio dell’aviatore Arturo e uomo di profonda fede

Questa mattina, lunedì 7 Luglio alle ore 11.45, la città di Varese si è stretta attorno alla famiglia dell’ingegner Carlo Ferrarin, riunendosi nella basilica di San Vittore per l’ultimo saluto. A celebrare la Santa Messa è stato don Sandri, parroco di Velate e amico personale di Ferrarin, che ha ricordato con affetto e commozione i momenti salienti della vita e dell’amicizia che li legava fin dagli anni Settanta, quando si conobbero all’aeroporto di Vizzola Ticino.

La cerimonia, molto partecipata e sentita, ha visto la presenza delle associazioni d’arma, in particolare dei Bersaglieri e delle rappresentanze dell’Aeronautica di Gallarate, Varese e Vergiate.

Durante l’omelia, è stata tracciata una toccante commemorazione di Carlo Ferrarin, figlio del celebre aviatore Arturo Ferrarin, ricordato come uomo di grande signorilità, progettista aeronautico stimato e pilota esperto. La sua figura è stata accostata ad altri grandi dell’aeronautica italiana come Plinio Rovesti, Ermanno Bazzocchi e Filippo Zappata, accomunati da una fede profonda e autentica.

Carlo era un volto familiare nella chiesa di Velate, dove partecipava con costanza alla Messa e apprezzava in particolare il suono dell’organo. Amava coltivare la memoria condivisa: ogni anno organizzava una celebrazione insieme agli ex compagni del corso di Ingegneria Aeronautica, tra cui l’ingegnera Amalia Finzi Ercoli.

Non sono mancati i momenti difficili nella sua vita: la morte del padre in un incidente aereo quando era ancora un bambino, i problemi di salute della moglie, la scomparsa del fratello minore, e alcune delusioni professionali, come la sospensione della produzione del Caproni C22J, un velivolo da lui progettato che aveva persino catturato l’attenzione dell’attore John Travolta.

Nonostante tutto, Ferrarin ha sempre conservato una forte passione per il volo e l’innovazione, collaborando negli ultimi anni con il figlio Roberto nello sviluppo di accessori per droni. Due momenti gli avevano regalato grande gioia: l’incontro con il regista giapponese Hayao Miyazaki e la festa a sorpresa per il suo novantesimo compleanno, celebrata nel Palazzo Castiglioni, la sua casa d’infanzia.

Carlo Ferrarin si è spento il 3 luglio alle 19:01, in una simbolica coincidenza con l’orario del decollo del padre per il celebre volo del 1928. Un’ultima immagine che ha commosso chi lo ha conosciuto e amato, rafforzando l’idea che con lui se ne vada un legame vivo con un grande passato dell’aviazione italiana.

Il corpo sarà tumulato nella tomba di famiglia a Induno. Il prossimo 18 luglio, come ogni anno, l’Associazione Arma Aeronautica di Varese si riunirà insieme alla comunità locale per ricordare Arturo Ferrarin: quest’anno, sarà anche l’occasione per rendere omaggio a Carlo, custode discreto e appassionato di una memoria che ora spetta ai figli mantenere viva.

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